Marco Materazzi si racconta in un'intervista al Times e torna alla notte della finale di Berlino contro la Francia e della testata ricevuta da Zidane: “Non mi piace. Non rende giustizia a quella che è stata la mia carriera. Quell'episodio non sarebbe mai dovuto accadere. Nella tensione di quella finale di Berlino, tra i battibecchi e gli insulti, Zidane mi offrì la sua maglietta e io dissi di no, che preferivo sua sorella. Poi si voltò e reagì come tutti ricordano. Non ho mai più rivisto Zinedine".
Protagonista delle amichevoli organizzate con gli ex compagni dell’Inter, Materazzi ha ricordato anche gli anni in campo con la maglia nerazzurra: "Ricondividere il campo con gente come Julio Cesar, Maicon, Zanetti, Lucio, Sneijder, Cambiasso, Figo o Diego Milito è un misto di felicità e nostalgia. Ciò che mi manca di più è lo spogliatoio. Quella sensazione di avere una famiglia fuori dalla tua, persone con cui vivi ogni giorno e con cui condividi tutto".
Il tecnico di quella squadra da Triplete era José Mourinho: "Il miglior allenatore che ho avuto. Ero abituato a essere importante, a fare il capitano, ma con Mourinho ho cominciato a perdere importanza. Ma è stato onesto con me fin dal primo momento".
Dalla finale di Berlino a quella di Madrid: "Abbiamo pianto. Gli ho chiesto perché se ne andava, perché mi lasciava solo? Ero convinto che con Mourinho avremmo potuto continuare a vincere, magari non un’altra Champions League, ma altri titoli. Ma aveva già deciso di partire per il Real Madrid".