Primoz Roglic non ha certo brillato alla Parigi-Nizza, ma a 34 anni forse serve qualche gara per ingranare. Un'ipotesi avvalorata dalla cronometro che ha aperto il Giro dei Paesi Baschi e ha visto il fuoriclasse sloveno porre un importante sigillo. Il capitano della Bora-Hansgrohe si è imposto nei dieci chilometri del circuito di Irun fermando il cronometro in 12'34" alla media di 47.745 chilometri orari, ma soprattutto infliggendo distacchi importanti nei confronti dei diretti avversari.
Colui che è riuscito ad avvicinarsi maggiormente è stato l'australiano Jay Vine (UAE Team Emirates) che è transitato con cinque secondi di ritardo al primo intermedio perdendone soltanto altri due sino all'arrivo. Più distante il danese Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) che ha compiuto una prova in rimonta concludendo in terza posizione con dieci secondi di ritardo davanti al belga Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), primo dei big a undici secondi.
Soltanto quinto il favorito della vigilia Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) che, come già visto alla Tirreno-Adriatico, potrebbe essersi risparmiato nelle prove contro il tempo per poi attaccare in montagna lasciandosi alle spalle di un secondo l'iberico Juan Ayuso (UAE Team Emirates).
Gli uomini di classifica potrebbero farsi vedere già dalla seconda tappa, 160 chilometri da Irun a Kambo su un percorso vallonato che potrebbe favorire qualche attacco.