LA CONFESSIONE

Hamilton, la Ferrari non basta: "Non si può correre per sempre. Moda e cinema nel mio futuro"

 Il sette volte iridato svela a GQ i suoi piani a lungo termine, anche oltre il contratto pluriennale con la Scuderia di Maranello

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"Ho capito che non posso correre per sempre: appena smetterò, lascerò il microfonino delle comunicazioni via radio e sarò una persona felice. Il vero problema è che voglio fare tutto. Sono molto ambizioso. Capisco però che non si può fare, Anzi no, non è vero: niente è impossibile, ma per diventare un maestro in qualcosa, ci vogliono diecimila ore. Ovviamente, io l'ho fatto nelle corse. Non c’è abbastanza tempo a disposizione per diventare un maestro in tutte queste discipline. Quale prenderà il posto delle corse? Penso che saranno il cinema e la moda. Quanto al mi passaggio alla Ferrari, beh forse si è trattato di una volontà più inconscia, legata al primo periodo della mia vita. Ma è sempre stato un obiettivo importante per me. Al momento però, voglio portare la Mercedes al massimo delle sue potenzialità in questa stagione".  In un'intervista per l'edizione annuale del Creativity Issue di GQ, Lewis Hamilton giura dedizione alla causa Mercedes per il Mondiale che punta sul GP del Giappone del weekend in arrivo ma al tempo stesso ha lo sguardo puntato sul futuro. Quello immediato (il 2025 sulla Ferrari) ma soprattutto quello a medio termine, dopo la fine della sua straordinaria carriera in Formula Uno.

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"Non ho mai iniziato un anno pensando a quello successivo. Il mio pensiero principale risponde a una sola domanda: Come posso portare a termine l'anno migliore mai avuto con il mio attuale team, dopo tutte le stagioni trionfali passate insieme? Mi sto allenando più duramente di quanto non abbia mai fatto. Mi sento più preparato fisicamente rispetto a qualsiasi altra stagione. Perciò sono davvero entusiasta del presente, consapevole di non potere fare meglio. Allo stesso tempo sto covando  nuove idee, progetti che desidero realizzare nella prossima fase.  

Nel corso dell'intervista, sir Lewis è tornato anche sul controverso (e per lui sfavorevole) finale del Mondiale 2021 nel Gran Premio di Abu Dhabi:

Mi hanno derubato? È evidente. Di quel giorno porto però con me un ricordo prezioso:  la presenza di mio padre. Avevamo attraversato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi, e nel giorno più doloroso lui c'era. Mi ha insegnato ad andare avanti a la testa alta. Naturalmente sono andato a congratularmi con Max, senza rendermi conto delle ripercussioni negative derivanti da quanto accaduto: mi sentivo come se una parte di me stesse osservando quello che facevo. Quello è stato il momento decisivo della mia vita. Se rivedo le immagini, mi fa male, ma sono in pace con me stesso".

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