Ascoltato per oltre un'ora a Roma per il caso Osimhen, ora al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis non resta che aspettare la decisione della Procura, attesa non oltre fine aprile. Le soluzioni sono due: o archiviazione o rinvio a giudizio. La difesa di AdL si basa su tre punti che vengono riassunti da 'La Repubblica'. Resta da capire se saranno sufficienti per convincere i giudici a chiudere velocemente la questione.
Questi i tre punti chiave:
1) Grazie alla solidità del bilancio azzurro il club non aveva alcuna ragione per alterare i conti.
2) Le tasse sulle quattro plusvalenze realizzate con le discusse cessioni furono regolarmente pagate.
3) L'operazione non fu fittizia per via dei 50 milioni di euro cash previsti nell'accordo.
"Il presidente - secondo quanto riporta il quotidiano romano - ha ricordato che all’epoca non si occupava in maniera diretta delle operazioni di mercato, ma senza chiamare in causa in alcun modo i suoi più stretti collaboratori", tra cui Cristiano Giuntoli, all'epoca ds azzurro e ora alla Juve, che non aveva poteri di firma.