L'IDOLO DEI TIFOSI

Dimarco, dalla Curva al dominio in fascia: il ragazzo di pta Romana è diventato grande

L’esterno idolo dei tifosi nerazzurri ha vissuto la sua migliore stagione di sempre e viaggia sulla scia di Hakimi e Maicon. Roberto Carlos: "Uno dei migliori al mondo"

di Marco Mugnaioli

Federico Dimarco "è uno di noi" ripetono spesso i tifosi interisti, ma potrebbe dirlo anche ogni appassionato di calcio perché l'esterno classe 1997 ha realizzato il sogno di tutti i tifosi del mondo, trasformando in realtà quel coro della Curva Nord (spesso frequentata in gioventù con lo zio Sergio) che canta "Te l’ho promesso da bambino": la sua storia insegna che c’è ancora margine per le favole nel calcio di oggi. Il bambino che è partito dalle giovanili dell'Inter e ora è un punto fermo della storia contemporanea nerazzurra, con lo scudetto della stella ha compiuto il passo decisivo verso la consacrazione e una stagione da grande protagonista, con 6 gol e 7 assist in tutte le competizioni, è l'ulteriore passo verso un livello altissimo di rendimento che si arricchisce grazie all'estetica delle sue giocate. 

Dimarco crossa, calcia, corre, legge tatticamente situazioni e partite, dialoga con i compagni e li copre quando c'è bisogno, si adatta in difesa o taglia il campo in cerca di spazi, soffre senza mollare e suona la carica quando è necessario: difficile trovare in giro per l'Europa un interprete così costante e di qualità sulla fascia sinistra. Qualità e costanza che sono andate parallelamente con il campionato dell'Inter in una simbiosi segnata dal destino.

Per i tifosi è un idolo anche grazie al suo passato da fedelissimo frequentatore del Giuseppe Meazza, per Simone Inzaghi una pedina irrinunciabile tanto da dargli sempre il cambio dopo 60-70 minuti per non logorarlo, perché al mondo sono pochissimi a interpretare così bene il ruolo di esterno sinistro a tutta fascia e alla sua prima stagione da titolare (all'Inter è tornato in pianta fissa nel 2021, ma il 2022-2023 era cominciato con un ruolo sulla carta da vice Gosens) ha preso parte a 13 gol totali. Numero che negli ultimi 20 anni è stato superato soltanto da Maicon (17) nell'anno del Triplete e da Hakimi (15) nella stagione dello scudetto di Conte. E a proposito di grandi ex nerazzurri, la consacrazione è arrivata niente meno che da Roberto Carlos: "È uno dei migliori terzini sinistri del mondo".

INTERISTA DA SEMPRE

La favola del ragazzo di porta Romana che ha vestito la maglia della squadra che tifava da bambino è ormai arcinota: le ore trascorse al negozio di ortofrutta dei genitori, i primi calci al pallone dati alla Rotonda della Besana, poi alla Calvairate e dall'età di sette anni nelle giovanili nerazzurre, dove è cresciuto e ha conquistato diversi trofei. La vittoria del Torneo di Viareggio da colonna della Primavera nerazzurra, a dicembre 2014 il debutto in prima squadra con Mancini, subentrando a D’Ambrosio nel secondo tempo di Qarabag-Inter, e al termine della stagione anche l’esordio in Serie A in un Inter-Empoli, poi inizia la gavetta e la trafila dei prestiti.

L'Ascoli, l'Empoli, l'avventura in Svizzera col Sion ("dove ho toccato davvero punti bassi, come quando mi sono rotto il metatarso"), poi il Parma con cui segna il primo gol in A proprio alla sua Inter (una stella cadente all’incrocio dei pali dai 30 metri a portare in dote il desiderio di tornare un giorno) e infine il Verona, dove sotto la guida di Ivan Juric compie quell’ultimo step di crescita che gli mancava e nel giro di una stagione e mezzo segna 5 gol, fornisce 8 assist e comincia a metabolizzare gli schemi e i compiti anche del braccetto sinistro della difesa a tre, con licenza di staccarsi e offendere.

Conte non lo vedeva e lo scudetto del 2020-21 lo ha festeggiato da tifoso, non nello spogliatoio alla Pinetina, ma con Inzaghi è stato amore a prima vista e con il 'demone' in panchina le pagine della favola del ragazzo cresciuto con il nerazzurro addosso si sono arricchite del capitolo 2: la vittoria dello scudetto della seconda stella è il sogno che è diventato realtà. Ora l'Inter e Dimarco vogliono scrivere altri capitoli, alla fine del 2023 hanno rinnovato il contratto fino al 2027, perché la sua parabola ci ha insegnato che le favole esistono ancora e nessuno vuole interrompere questa bellissima storia d'amore. Federico Dimarco è uno di noi.