Franesco Calzona ha provato a interpretare così le due facce del suo Napoli contro il Monza: "La differenza tra primo e secondo tempo? Nel calcio bisogna correre, non è calcio se si riceve sempre palla lontano dalla porta e ci si intestardisce nei dribbling - le parole del tecnico a Dazn -. La differenza sta tutta qui. Queste cose non le abbiamo fatte né con l'Atalanta, né nel primo tempo col Monza". Poi una riflessione sulle chance di un approdo in Europa: "Siamo condannati a guardare partita dopo partita, non dipende solo da noi, ma anche dagli avversari. Dobbiamo continuare a vincere per cullare qualche speranza, che ci sarà solo se giochiamo come nel secondo tempo".
Il tecnico proseguito la sua analisi spiegando come ha ottenuto la reazione della squadra a inizio ripresa: "A fine primo tempo si parla, si dice quali sono i problemi e si cerca di risolverli. Io predico in continuazione queste cose. Era visibile a occhio nudo che in quel modo non saremmo andati da nessuna parte. Quando giochi con squadre che ti prendono a uomo devi muoverti in continuazione, attaccare la profondità... È inutile andare incontro e cercare sempre la palla sui piedi. Bisogna cercare gli spazi. È stata questa la chiave della partita. Poi quando hai giocatori di livello come Politano, Raspadori o Osimhen la giocata può arrivare".
Nei secondi 45' la squadra ha anche dato l'impressione di essere più leggera mentalmente: "È fondamentale ritrovare il divertimento, le motivazioni sono la prima cosa. Poi viene la tattica e tutto il resto. Dopo il vantaggio ci siamo liberati mentalmente, abbiamo cominciato a muoverci, a giocare a pochi tocchi... Dispiace solo continuare a prendere gol, questa cosa mi fa impazzire. Però prendiamoci questa vittoria e cerchiamo di continuare così".
Il Napoli ha segnato tre gol meravigliosi con Osimhen, Politano e Zielinski, ma Calzona ha voluto elogiare anche la rete di Raspadori: "Sono stati tutti spettacolari, ma mi piace sottolineare anche il gol di Raspadori, che ci ha creduto. Un attaccante deve attaccare l'area sempre, lui ha avuto una grande mentalità in questo senso".
Infine, l'inevitabile risposta alla domanda sul suo futuro: "Ho un contratto che scade a giugno e un contratto con la federazione slovacca. Questo è uno strano matrimonio a tre, non so come andrà a finire. Io darò al massimo come sempre, voglio comunque lasciare un buon ricordo. Il presidente non mi ha assolutamente offerto la possibilità di rimanere nello staff del prossimo anno".
ADL: "DIMOSTRATO DI NON MERITARE QUESTA CLASSIFICA"