Pozzecco: "Vorrei l'Olimpiade per i miei giocatori. Petrucci? Tornerà più forte di prima"
In occasione della reunion dell'Italia del 2004 seconda ai Giochi di Atene, il coach della Nazionale ha svelato le sue speranze per Parigi. Con un pensiero speciale per il "suo" presidente dopo lo spavento
Vent'anni fa, il 28 agosto 2004, l'Italia del basket arrivò a un soffio dall'oro olimpico ai Giochi di Atene. Una cavalcata esaltante, quella della Nazionale di Charlie Recalcati, che si fermò solo in finale contro l'Argentina di Ginobili e Scola.
Gli azzurri del 2004 si sono ritrovati ieri sera al BesteHUB di Prato, tra mille sorrisi e tanti abbracci. Dal capitano Giacomo Galanda fino all'attuale ct azzurro Gianmarco Pozzecco, tutti con un pensiero per il presidente federale Gianni Petrucci costretto a saltare la rimpatriata per il brutto incidente di cui è stato vittima pochi giorni fa.
"È una giornata un pò strana per me - sono le parole del Poz - perchè vivo la felicità di rivedere i miei ex compagni, ma vengo anche da giorni di grande sofferenza. Sabato sera l'amico Daniele Dallera (stimato giornalista del Corriere della Sera, ndr) mi ha chiamato per avvertirmi di quello che era successo al mio presidente, a Gianni Petrucci. Ho trascorso ore di grande preoccupazione, poi fortunatamente le notizie rassicuranti che arrivavano ora dopo ora ci hanno regalato un pò di serenità. Siamo tutti vicini al presidente e alla moglie Raffaella. Gli vogliamo bene e siamo certi che tornerà più forte di prima".
Il contorno della serata richiama inevitabilmente i Giochi di Parigi, il grande obiettivo della nostra Nazionale. Per arrivarci però manca ancora uno step, il Preolimpico in programma dal 2 al 7 luglio a San Juan in Portorico. "Sarà un passaggio forzato per poter rivivere l'emozione di partecipare a un'Olimpiade. Rivedere oggi i miei compagni mi mette quella sana pressione necessaria per fare del mio meglio come allenatore. Il mio sogno è di partecipare ai Giochi Olimpici, non tanto per me che ho già avuto la fortuna di farlo, quanto per i miei giocatori a cui mi piacerebbe regalare l'emozione di vivere un'esperienza del genere".
Di sicuro Pozzecco cercherà ispirazione in quell'Italia che vent'anni fa era andata vicinissima all'impresa leggendaria ad Atene. Una squadra con un carattere enorme che giocava anche una gran bella pallacanestro: "Eh sì, anche se di bello c'era solo quello, a guardarci oggi (ride, ndr). L'unico che ho trovato benissimo è Miki Mian, che è rimasto uguale a quando era ragazzino. Scherzi a parte, fa enormemente piacere rivedere dei ragazzi con cui hai condiviso un momento così fantastico".