LA CONFIDENZA

Berrettini e la depressione dopo gli US Open: "Sentivo il serbatoio svuotato"

Il tennista romano: "Ho dovuto lavorare molto su me stesso, ma facevo veramente fatica ad alzarmi dal letto la mattina"

Dopo aver ritrovato il sorriso sulla terra rossa di Marrakech con il trionfo al torneo 250, il percorso di Matteo Berrettini al Masters 1000 di Montecarlo è durato solo due set. Il tennista romano però è tornato protagonista nel suo sport dopo un periodo nero che lui stesso ha etichettato come depressione. "È stato il momento più difficile, avevo il serbatoio completamente svuotato e facevo fatica ad alzarmi dal letto la mattina. Ho dovuto prendermi cura di me stesso".

Il momento al quale Berrettini si riferisci nel corso del racconto a "Zeta", la nuova serie originale di Red Bull, è subito successivo all'ennesimo infortunio patito agli US Open. Dall'altra parte della rete non più un avversario con la racchetta da sconfiggere, ma uno più subdolo come la depressione: "A un certo punto ho detto: adesso faccio solo le cose che mi va di fare".

Il periodo più difficile è alle spalle e ora il tennista italiano sta provando a risalire la china sul campo: "Tutto il lavoro che ho fatto su me stesso mi porta a dire che sicuramente ci saranno altri momenti duri, magari tristi, ma ripartirò con un'energia migliore rispetto al passato con la voglia di affrontare l'evento in arrivo piuttosto che il terrore di pensare che accadrà sicuramente qualcosa di negativo".

La serie “Zeta” prosegue nelle prossime quattro settimane con altrettanti campioni dello sport italiano: martedì 16 aprile toccherà ad Alessandra Chillemi (breaking), per poi proseguire con Leonardo Fioravanti (surf), Alessandro Mazzara (skate) e Larissa Iapichino (salto in lungo), i quali racconteranno le loro sfide di giovani atleti a vent’anni, arricchendo questo racconto con una doppia testimonianza: quella di atleti e quella di giovani alle prese con gli stessi sogni, i dubbi e le paure dei propri coetanei.