In due mesi il loro mondo è stato rivoltato come un calzino. Da una parte Stefano Pioli, allenatore precocemente dato sulla via del capolinea rossonero, dall'altra Daniele De Rossi, il più classico dei traghettatori della porta accanto in attesa di una più credibile scelta per il futuro della Roma. Due mesi fa, però, appunto, perché oggi, con una doppia sfida all'orizzonte che vale la semifinale di Europa League, il domani di entrambi ha certezze ampiamente differenti da quelli che un po' tutti prevedevano. Insomma, comunque vada questo Milan-Roma, è molto probabile che entrambi restino al proprio posto anche per la stagione 2024-25. Per motivi diversi ma, in qualche modo, meritati.
Diversi perché differente è stata la genesi del loro percorso: al netto di un avvio di stagione non esaltante e dei noti problemi di infortuni attraversati durante l'anno, Stefano Pioli arriverà in ogni caso in fondo al suo quinto giro di ruota in rossonero e una sua sostituzione poteva essere considerata anche la conseguenza di un ciclo in naturale estinzione. Il tecnico del Milan, invece, ha saputo mantenere la barra a dritta, recuperare terreno in campionato fino a piazzarsi al secondo posto e agganciare i quarti di Europa League senza affanni. Il tutto grazie all'appoggio incondizionato e non scontato della squadra. Il gruppo, insomma, è sempre stato dalla sua parte. Ne riconosce le doti tecniche e ancor di più umane e non lo ha mai scaricato. Questo, insieme ad alcuni altri fattori un po' economici e un po' strategici, ha portato alla decisione del club di continuare con lui fino alla scadenza del contratto, attualmente prevista per il giugno 2025. Certo, manca ancora una porzione di stagione che potrebbe ribaltare nuovamente le intenzioni del Milan, ma diciamo che anche un'eliminazione in coppa non dovrebbe incidere sul futuro del tecnico. Diciamo, semmai, che il punto più delicato, in questa linea di "passaggio", potrebbe essere il derby con l'Inter che, in caso di vittoria dei nerazzurri, consegnerebbe lo scudetto a Inzaghi proprio in casa del Diavolo. Ma quasi tutto dipende in ogni caso dal modo. Per capirci: uscire il giovedì dall'Europa League e perdere male il derby della stella quattro giorni dopo potrebbe suscitare pensieri particolarmente negativi, ma il conto verrà in ogni caso fatto alla fine.
Decisamente più semplice la posizione di Daniele De Rossi. In casa Roma non si parla ancora del suo rinnovo, che pure è chiesto a gran voce dal folto e molto caloroso popolo giallorosso, ma intanto il tecnico più romanista che c'è ha infilato una serie di risultati molto positivi in campionato, ha riagganciato o quasi la zona Champions (il quinto posto dovrebbe bastare) e si è portato a casa lo scalpo della Lazio nel derby di sabato scorso, uno scalpo che mancava da qualche tempo a Trigoria. Insomma, gli ingredienti della felicità ci sono tutti, quelli del rinnovo pure. Perché quest'idea non diventi sostanza deve proprio accadere il finimondo da qui a fine stagione. E oggi è una possibilità nemmeno prevedibile. Fatto sta che la partita della vita non sarà una partita da highlander della panchina: ne resterà soltanto uno, certo, ma solo perché il posto in semifinale per Milan e Roma è uno soltanto. Per Pioli e De Rossi, però, l'impatto sarà zero. Tutto può nuovamente cambiare, ma chi avrebbe immaginato la situazione attuale due mesi fa?