L'hanno lasciato solo e alla vigilia dell'esordio in Champions League contro il Chelsea non è certo quello che Albert Celades sperava. Al Valencia è scoppiata la bufera e il nuovo tecnico, chiamato al posto dell'esonerato Marcelino, rischia di pagarne le conseguenze sulla propria pelle: la società ha deciso di mandar via il vecchio tecnico, reduce dal trionfo in Coppa del re ottenuto in estate, e la squadra non l'ha presa bene. Così sia sabato, sia martedì, sono rimasti tutti in silenzio.
Teoricamente il giorno prima delle partite di Champions, la Uefa impone ai club di mandare in conferenza stampa anche un calciatore a sua scelta insieme all'allenatore. Il Valencia non ha potuto ottemperare agli obblighi contrattuali perché i giocatori si sono rifiutati di parlare, in segno di protesta verso la società. Marcelino, poco dopo l'esonero, si era sfogato rivelando che la vittoria in coppa, incredibilmente, sarebbe stata il motivo scatenante del raffreddamento dei rapporti tra lui e il club.
Celades, che ha esordito perdendo 5-2 contro il Barcellona in campionato, va avanti per la propria strada: "Non è la situazione ideale - ha dichiarato - È una decisione dei giocatori e non ho altro da dire. Io non ho paura, sono qui per fare un lavoro per il quale ho firmato un contratto. Prenderò le decisioni che ritengo opportune. Le prendo io e continuerò a prenderle finché non me ne vado. Quando c'è un cambio di allenatore c'è un processo di adattamento e bisognare far fronte a tutto questo".