Reduce dalla vittoria contro la Fiorentina, la Juventus va a caccia di conferme per difendere il terzo posto e la qualificazione alla prossima Champions League. L'impegno è di quelli complicati, il derby contro il Torino. "Domani sarà una partita difficile, sarà una partita speciale - ha commentato Massimiliano Allegri in conferenza stampa -. Per noi è importante perché ci sono punti per il nostro obiettivo". Sul futuro: "Il futuro è domani. Adesso bisogna pensare solo agli obiettivi, entrare o non entrare in Champions vale 100 milioni. È un obiettivo fondamentale. Poi la società deciderà quale sarà il futuro migliore per la Juventus".
LA CONFERENZA DI ALLEGRI
Che atmosfera si respira in gruppo?
"Quando si vince si sta meglio, questo è poco ma sicuro. Mancano 7 giornate di campionato e la semifinale di Coppa Italia. È ancora lunga, domani dobbiamo fare un altro passettino avanti per i nostri obiettivi".
Le parole di John Elkann.
"Sono state parole importanti che hanno sottolineato il lavoro fatto tre anni fa. Le sue parole danno importanza al lavoro fatto a Vinovo in questi anni".
Juric ha detto su di lei che è un grande allenatore, ma non ha uno stile definito.
"Lo ringrazio per le belle parole. Tutte le squadre ogni anno non sono le stesse. Con i giocatori che ho mi adatto alla ricerca degli obiettivi. Domani sarà una partita difficile, sarà una partita speciale. Per noi importante perché ci sono punti per il nostro obiettivo".
Con Giuntoli avete già cominciato a parlare di futuro?
"Adesso bisogna pensare solo agli obiettivi, entrare o non entrare in Champions vale 100 milioni. È un obiettivo fondamentale. Poi la società, come sempre, deciderà quale sarà il futuro migliore per la Juventus. In questo momento la cosa migliore da fare è unire le nostre forze per centrare questo obiettivo che è molto importante".
Squadra che vince non si cambia? Quali sono le insidie della partita di domani?
"Per quanto riguarda le insidie di gioco sono tante. Innanzitutto il Torino ha fatto 15 clean-sheets. Abbiamo giocato 31 partite, quindi il Torino prende un gol ogni due partite e ne ha presi 10 in casa. Quindi è una squadra tosta che prende pochi gol. Credo che sia la quarta miglior difesa del campionato. Poi è un derby e i derby sono una storia a sè. Per noi è un altro passo importante, dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi. Per quanto riguarda la formazione fo due dubbi, domani mattina deciderò"
Quanto sollievo ha rilevato nei suoi ragazzi dopo la vittoria con la Fiorentina?
"È normale quando vinci vedi tutte le cose in modo diverso. Poi era tanto che non vincevamo uno scontro diretto. Nel girone di ritorno abbiamo fatto molto difficoltà negli scontri diretti, abbiamo perso la Lazio, con l'Inter e con il Napoli. La vittoria ci ha aiutato a lavorare meglio. Fino a quando non raggiungi l'obiettivo finale non hai conquistato niente. Quindi bisogna fare un passettino alla volta, pensare che cosa dovremo fare domani in campo e poi ci prepareremo per Cagliari che sarà un'altra battaglia".
La gara con la Fiorentina ha riacceso le critiche su come è arrivata la vittoria? Ingenerose o spunto?
"Le critiche le tengo sempre in considerazione perché vengono fatte anche da persone che capiscono di calcio. Io sono molto realista le ascolto perché posso prendere spunto, si può sempre migliorare. La Fiorentina fino al 65' non ha mai tirato in porta. Dobbiamo assolutamente migliorare la gestione della palla. Stiamo lavorando per cercare di migliorare queste cose. Ora i punti pesano di più, venivamo da un periodo difficile. Normale che nel finale della partita ci siano preoccupazioni. Ai ragazzi non ho niente da rimproverare. Le critiche vanno accettate quando sono ben fatte".
C'è qualcosa che può farti pensare diversamente al tuo futuro?
"In questo momento non mi pongo il problema, perché siamo talmente dentro al nostro obiettivo che non abbiamo ancora raggiunto. Non serve parlare del futuro. Per noi il futuro è domani, poi sarà Cagliari. Dobbiamo lavorare bene, perché abbiamo lavorato nei primi 6-7 mesi per arrivare a giocarci questi traguardi. Siamo partiti con l'obiettivo di entrare in Champions League, obiettivo confermato dalla società, poi un altro obiettivo era la Coppa Italia. Abbiamo giocato una semifinale, abbiamo da giocare un ritorno della semifinale. Nell'ultimo mese si decidono le cose e ora bisogna raggiungerli. È questo quello che conta, il resto non conta niente".
Questo derby è più speciale degli altri? Ha pensato che potrebbe essere l'ultimo per lei?
"Non ho pensato che potrebbe essere l'ultimo. Ho pensato invece che è un derby importante. Per noi vale molto. La Juventus non può stare due anni senza fare la Champions, è importante sia livello di brand ma anche a livello economico. Quando la raggiungeremo avremo fatto un bel lavoro".
Anche lei come Trapattoni si arrabbia quando perde un derby?
"Il fatto di essere alla pari di una leggenda come Trapattoni mi fa enorme piacere e mi riempe di gioia. Il fatto di avere ancora due obiettivi da raggungere a 30 giorni dalla fine è una cosa meravigliosa, perché ti crea adrenalina, ti crea voglia, ti fa desiderare le cose. Ho detto alla squadra che noi bisogna desiderare queste vittorie".
Sulla formazione.
"I due dubbi sono Kostic-Iling e l'altro tra Cambiaso e Weah. Non ho ancora deciso"