A poche ore dalle inattese dichiarazioni d'addio di Luis Alberto è arriva a stretto giro di posta la presa di posizione della Lazio. E la risposta non è certo di quelle di circostanza. "Luis Alberto? La vicenda non passerà inosservata agli occhi della società - ha tuonato il direttore sportivo biancoceleste Angelo Mariano Fabiani -. I contratti sono fatti per essere rispettati, non solo quando c'è una convenienza propria". "Noi non dobbiamo fare la guerra a nessuno, ma non accettiamo compromessi - ha aggiunto -. Luis Alberto ha ricevuto il rinnovo come voleva, non so cosa sia successo a distanza di sei mesi. Ci parlerò e mi spiegherà i motivi di questa sua esternazione fuori luogo. Avrà le sue buone ragioni e le ascolteremo. Poi noi trarremo le nostre conclusioni". "Tempo fa, con l'avvento di Tudor, mi disse che probabilmente a fine anno avrebbe preferito cambiare casacca e io gli dissi che dovevamo finire la stagione nel migliore dei modi - ha proseguito Fabiani ricostruendo gli ultimi contatti con Luis Alberto -. Nessuno ha mai promesso una risoluzione del contratto".
In casa Lazio, dunque, il caso Luis Alberto monta. Come prevedibile, la dirigenza ha espresso il suo punto di vista a tutela del club stigmatizzando l'uscita del Mago e chiarendo di non aver dato il via libera ad alcuna rescissione. "In estate al ragazzo è stato rinnovato il contratto e c'è stato un momento in cui non voler andare in ritiro con la squadra - ha continuato Fabiani riavvolgendo un po' il nastro delle ultime puntate su Luis Alberto a Formello -. Poi ci fu la mediazione del presidente Lotito e sottoscrivemmo il contratto alle condizioni dettate dal giocatore".
"Per essere società bisogna che tutti siano a disposizione e portare rispetto - ha poi chiarito con disappunto il ds laziale per quanto accaduto dopo la gara con la Salernitana -. E non servirsene per i propri scopi personali". "La Lazio non è al servizio di Fabiani, ma il contrario. Questo concetto vale per tutti, è bene che lo facciano proprio tutti - ha concluso il dirigente -. Non si può stare ai comodi delle paturnie altrui".