Mai un mugugno, mai una parola che nascondesse del malcontento per la troppa panchina e un impiego con il contagocce. La bravura di Simone Inzaghi in questa stagione è stata anche questa: motivare sempre e comunque le cosiddette ‘seconde linee’, utilizzandole al momento giusto e nel modo migliore. Perché non far giocare Frattesi che in qualsiasi altra squadra sarebbe titolare? Perché non concedere più spazio ad Asllani, che è maturato tantissimo rispetto al suo primo anno in nerazzurro e merita più fiducia?
Domande, queste tra le tante, cui il tecnico nerazzurro ha risposto sul campo giornata dopo giornata, senza calcoli e senza pressioni. Meglio. Ha fatto rispondere ai diretti interessati, che alla fine sono risultati altrettanto importanti per la conquista dello scudetto della seconda stella. L’urlo di
Frattesi dopo i gol decisivi nei minuti di recupero contro il
Verona a San Siro e nella trasferta di
Udine è uno dei manifesti di questa cavalcata vincente dell
’Inter in campionato. L’ex Sassuolo si è rivelato l’attaccante aggiunto di
Inzaghi, il centrocampista con l’istinto del gol, che getti nella mischia e ti risolve le partite. Con una media realizzativa record tra minuti giocati e reti fatte, pari quasi a quella dei bomber veri. "Quando sento i cori dei tifosi potrei riuscire a prendere i muri a capocciate", ha detto dopo il gol ai friulani che ha consegnato ai nerazzurri il match point scudetto nel derby. Gioia esplosiva dopo tanto aspettare.
A meritare la copertina dell’album di una stagione record c’è anche l'albanese ex Empoli classe 2002, che quando è stato chiamato al difficile compito di sostituire il mostro
Calhanoglu squalificato o infortunato ha dimostrato personalità e nessun timore reverenziale nei confronti del ‘maestro’. Da oggetto misterioso a regista a tutto tondo: il gol contro il
Genoa è stato il segnale tangibile di una maturità conquistata dopo tanto lavoro al fianco del suo idolo: "Calha mi ha preso molto vicino a sé, mi ha parlato tante volte e nelle partite in cui non c'era mi scriveva. Sto imparando tanto da lui, è un giocatore che ha tantissima esperienza e voglio continuare a imparare ancora di più". Frattesi, Asllani ma lo stesso si può dire di
Bisseck, il difensore del futuro forza fisica e senso della posizione, che ha firmato le due vittorie di misura in casa contro il Lecce e nella trasferta di Bologna, come di
Carlos Augusto. E tanto si è detto dei deludenti attaccanti ‘di scorta’, ma nella seconda parte di stagione
Alexis Sanchez è tornato nella versione ‘Nino Maravilla’ prendendo parte a sei reti nelle sue ultime otto gare con due gol e tre assist. Quando la panchina è d’oro. E Inzaghi l'ha gestita al meglio.