VERSO LE OLIMPIADI

Cento giorni a Parigi, Malagò esclude l'opzione Sinner "I portabandiera saranno due campioni olimpici"

Il numero uno del Coni ha lanciato qualche indizio in vista della riunione della Giunta Nazionale in programma il prossimo 22 aprile

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Parigi, via ufficiale al countdown: accesa la torcia

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Mancano ancora 100 giorni all'inizio dei Giochi Olimpici Estivi in programma a Parigi, tuttavia è già tempo di pensare chi sfilerà per l'Italia il prossimo 26 luglio nella cerimonia d'apertura. Nonostante il presidente del Coni Giovanni Malagò abbia già in mente a chi affidare il vessillo tricolore, le bocche sono ancora cucite e sarà necessario attendere la riunione della giunta nazionale in programma il prossimo 22 aprile. Il numero 1 dello sport azzurro si è lasciato però sfuggire qualche indiscrezione come la scelta di puntare su due atleti, un maschio e una femmina come richiesto dal CIO.

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"Un comitato olimpico nazionale puo' fare quello che vuole, ma se il presidente è membro Cio, come lo sono io, più che sbagliato è inelegante non seguire le indicazioni in tema di gender equity. A maggior ragione, poi, se i prossimi Giochi saranno in casa nostra - ha spiegato Malagò in un'intervista rilasciata a La Stampa -. Ho un'idea ma fino al 22 aprile, quando la comunicherò alla Giunta, me la tengo. La regola della medaglia d'oro non è scritta, ma è una consuetudine che ci piace mantenere".

Si screma di conseguenza la rosa dei papabili portabandiera da cui dovrebbe uscire Jannik Sinner, all'esordio nella rassegna a cinque cerchi, così come di Vanessa Ferrari che non è andata oltre l'argento a Tokyo 2020. Più forti appaiono le candidature di Gianmarco Tamberi e Gregorio Paltrinieri al maschile, così come Caterina Banti e Antonella Palmisano al femminile, anche se Malagò pensa già al medagliere.

"A chi gli chiede una medaglia 'sicura' Malago' risponde "So che loro si arrabbiano, ma gli atleti piu' forti che abbiamo sono i due velisti Ruggero Tita e Caterina Banti. Non a caso anche Nielsen li candida a quell'oro gia' vinto a Tokyo. Sono fortissimi e si giocano la vittoria su 10 gare, una puoi sbagliarla e da regolamento scartarla. E l'ultima, la medal race, vale doppio. Sono quasi blindati. La medaglia a sorpresa? Sergio Massidda nel sollevamento pesi".

Il dirigente romano ha parlato anche dalla tradizione della tregua olimpica che, a causa dei numerosi conflitti che stanno coinvolgendo l'Europa e il Medio Oriente, potrebbe non essere rispettata a cavallo fra il 26 luglio e l'11 agosto quando si svolgerà la rassegna a cinque cerchi: "Non parlarne significa abdicare alla realtà dei fatti, credo che il governo delle istituzioni dello sport debba fare l'impossibile per mantenere vivo il significato. Più che anacronistica, la tregua olimpica è molto complicata - ha concluso Malagò -. Russi e bielorussi gareggeranno senza bandiera e inno? Troverai sempre qualcuno per cui si doveva fare di più o diversamente, ma il fatto che sia ucraini sia russi siano insoddisfatti ci fa capire che questa soluzione è la meno peggio".

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