CASO STIPENDI

Caso stipendi, Cristiano Ronaldo vince a metà l'arbitrato contro la Juve

Concorso di colpa: il club bianconero dovrà versare al campione portoghese circa 10 milioni di euro più gli interessi

© Getty Images

Cristiano Ronaldo ha vinto a metà l'arbitrato da 19,5 milioni contro la Juve sugli arretrati non versati per la cosiddetta "seconda manovra stipendi" in merito alla stagione 2020/2021. Lo ha stabilito la sentenza del Collegio Arbitrale chiamato a dirimere il contenzioso tra il club bianconero e il campione portoghese, difeso dall'avvocato Salvatore Pino. Visto il "concorso di colpa" stabilito, la Juve dovrà versare a CR7 il 50% di quanto richiesto dall'attaccante per un totale di circa dieci milioni più interessi.

LA SENTENZA
Il Collegio Arbitrale, pronunciandosi definitivamente, respinta o assorbita ogni altra questione, domanda ed eccezione, anche istruttoria delle parti, 
1) in accoglimento della domanda formulata "in estremo subordine" da Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro, accerta la responsabilità precontrattuale della convenuta per i motivi esposti in narrativa e, per l'effetto, considerato il concorso di colpa attribuibile all'attore, condanna Juventus F.C. S.p.A. a pagare a Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro la somma di Euro 9.774.166,66, con la rivalutazione dal dì del dovuto e gli interessi legali dalla richiesta al saldo sulla somma annualmente rivalutata; 
2) compensa integralmente tra le parti le spese di difesa, oltre alle spese del Collegio Arbitrale come già liquidate nelle ordinanze emesse durante il procedimento, e poste a carico solidale stesse in ragione, nei soli rapporti 72 interni, della quota del 50% ciascuna. Così deciso a maggioranza, con il dissenso dell’arbitro prof. avv. Roberto Sacchi, in conferenza personale degli arbitri in Milano, nelle date del 15 febbraio 2024, 22 febbraio 2024, 7 marzo 2024 e 10 aprile 2024".

LE TAPPE E LA DIFESA BIANCONERA 

Il caso 'risolto' oggi dal Collegio Arbitrale risale alla seconda manovra-stipendi relativa alla stagione 2020/21, ossia ai tempi della pandemia: ai tempi alcuni calciatori della Juventus avevano rinunciato al pagamento di alcuni stipendi. Tra questi anche il portoghese (oltre a Dybala), il quale avrebbe poi sottoscritto un accordo di natura privatistica con il club bianconero: la cosiddetta Carta Ronaldo. Carta poi ritrovata nello studio dell’avvocato Federico Restano lo scorso 23 marzo 2022 durante la seconda perquisizione disposta dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e finita nell'inchiesta della Procura di Torino sul falso in bilancio. 

Nel documento, firmato ai tempi da Fabio Paratici, ds della Juve, non c'è la sigla di CR7: in base a quanto pattuito i bianconeri si sarebbero impegnati a restituire al campione ex Real Madrid i soldi ai quali aveva rinunciato in un secondo momento, anche in caso di addio. Soldi, pari a 19,5 mln di euro ossia l'ingaggio lordo rimanente, che poi il 39enne non ha mai visto. Da qui la decisione di richiedere l'intera cifra alla Juventus in tribunale, precisamente al Collegio Arbitrale. La Vecchia Signora, fiduciosa, non ha accantonato alcuna cifra nei bilanci caso di sconfitta in tribunale: secondo la difesa dei piemontesi Ronaldo non ha mai firmato la famosa lettera con la quale si accordava per la spalmatura degli stipendi e soprattutto avrebbe firmato un accordo in cui dichiarava di non avere più alcuna pendenza prima di andare in Inghilterra, al Manchester United, nell'estate del 2021.  

LA SENTENZA: I DUE DETTAGLI

Come mai il Collegio Arbitrale ha dato ragione a metà a Cristiano Ronaldo? Al portoghese, si legge nella sentenza, è stato riconosciuto un concorso di colpa "per inerzia". Importante sottolineare anche come la decisione del Collegio non sia state presa all'unanimità, bensi a maggioranza.

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