PARLA LO SPECIAL ONE

Mourinho, frecciata giallorossa: "Ho odiato dover essere il volto della Roma. Voglio solo allenare"

Il tecnico portoghese: "La mia carriera è ancora lunga, ma voglio un progetto con obiettivi chiari e realistici"

I tifosi lo adorano, i risultati sul campo tra Conference League vinta e finale di Europa League sono arrivati, ma l'avventura di José Mourinho alla Roma non è finita nel migliore dei modi. Il rendimento dei giallorossi con l'arrivo in panchina di De Rossi non ha aiutato il portoghese in tal senso, ma lo Special One si è tolto qualche sassolino dalla scarpa mettendo in chiaro le cose per il futuro: "Voglio un club in cui fare solo l'allenatore".

"Sono l'unico allenatore europeo ad aver giocato due finali negli ultimi due anni, questo è il presente - ha commentato Mourinho al The Telegraph -. Qualsiasi allenatore vorrebbe farlo, io non sono così perché ho vinto la Champions 20 anni fa. Concentriamoci sul presente".

Presente che vede Mourinho senza squadra, ma alla ricerca di un nuovo progetto da portare avanti: "Non ho paura a lavorare con club non costruiti per vincere - ha spiegato -, ma voglio raggiungere degli obiettivi e aiutare i club a diventare pronti per vincere. Io però voglio fare l'allenatore". E in questo passaggio è arrivata la frecciata alla Roma, sua ultima esperienza: "Il mio sogno è allenare, lavorare con la squadra e sviluppare i giocatori preparando la partita. Ho avuto delle situazioni in cui dovevo essere molto di più e quando devi fare di più diventi meno bravo a fare l'allenatore".

Come alla Roma: "Dopo la finale di Europa League persa in quel modo, non sono stato felice di dover essere il volto del club in conferenza stampa? No, ho odiato farlo. Io vorrei una struttura in cui devo fare solo l'allenatore perché è quello in cui sono bravo. Sarò bravo a comunicare, ma se devo farlo 3-4 volte a settimana il rischio di dire una cosa sbagliata aumenta".

Nel futuro prossimo Mourinho si vede ancora in panchina, ma a condizioni chiare: "Ho 61 anni e non voglio smettere a 65. Ho tanta strada davanti a me, ma l'unica pretesa è che traguardi e obiettivi vengano stabiliti in modo equo. Non posso andare in club dove, solo per la mia storia, l'obiettivo è vincere il titolo. Servono traguardi semi-realistici".