Bentornata Europa, benvebuta Spagna. Per Francesco Bagnaia il secondo appuntamento della premier class del 2024 rappresenta una buona occasione di mettersi alle spalle il complicato fine settimana di Austin che lo ha visto perdere colpi e posizioni in classifica a vantaggio di una concorrenza sempre più diretta e numerosa, oltretutto dando suo malgrado via libera a Jorge Martin che - pur non brillando più di tanto sul COTA texano, guida la classifica generale con ottanta punti contro i cinquanta di Bagnaia. Oltre a trenta punti non facilmente rimontabili nel breve termine, a separare il due volte campione del mondo del team ufficiale Ducati dal rivale spagnolo targato Pramac c'è un trio scatenato, in grado di infiammare la sfida, anzi renderla incandescente: il suo compagno di squadra Enea Bastianini (39 punti), lo spagnolo di Aprilia Maverick Vinales (56 punti per il mattatore di Austin) e il sempre più convincente rookie Pedro Acosta (54 punti), vera e propria rivelazione di questo primo socrcio di Mondiale in sella alla GasGas Tech3, in buona sostanza una KTM verniciata di rosso e molto più performante - tra le mani del campione in carica della Moto2 - rispetto agli esemplari-Casa di Brad Binder e di Jack Miller, rispettivamente sesto e decimo del ranking.
Dalla parte di Bagnaia - per quello che può contare in un contesto così fluido (come si dice oggi) c'è la recentissima tradizione favorevole a Pecco che - a Jerez de la Frontera - ha vinto le due ultime edizioni del Gran Premio di Spagna della premier class, dodici mesi fa precedendo sul traguardo le due KTM Red Bull di Brad Binder e di Jack Miller che già nella Sprint della vigilia avevano brillato, con Bagnaia costretto in quella occasione a cedere il gradino alto del podio al sudafricano, confinando a quello più basso il suo (di Pecco) ex compagno di squadra australiano.
A corroborare le speranze di riscatto immediato di Bagnaia su una pista che è stata a lungo terra di conquista di Yamaha e soprattutto Honda, anche la vittoria di Jack Miller in sella alla Desmosedici factory tre anni fa. Ci sono insomma tutte le premesse per un weekend di rilancio per Bagnaia ma anche... per il suo compagno di squadra Bastianini che sembra aver finalmente trovato il feeling giusto con la Rossa di Borgo Panigale e sembra pronto a dare vita ad una sfida interna che le sue vicissitudini 2023 avevano messo in pausa.
A mischiare ancora di più le carte le ambizioni dei piloti di casa: Martin, Vinales, Acosta e naturalmente Marc Marquez. Per il Cannibale otto volte iridato Jerez de la Frontera è pista che suscita memorie vincenti (tre vittorie con Honda tra il 2014 e il 2019) ma anche terribili: come l'incidente del 2020 che modificato il corso della sua carriera. Tanta fame di vittoria anche per Martin che non ha mai attraversato per primo la linea d'arrivo di Jerez e - nella sua attuale posizione di leader - ha una sorta di... obbligo morale a farlo. Quanto a Vinales e Acosta, entrambi hanno vinto in Andalusia nella Moto3, ma ad otto anni di distanza uno dall'altro: nell'ormai lontano 2013 Maverick, molto più recentemente Pedro, vincitore tre anni fa e pronto magari ad andare a caccia della sua prima vittoria nella premier class, tenendo conto dell'abbonamento KMT al podio di Jerez 2023 e del suo attuale rendimento rispetto a Binder (comunque sesto nel Mondiale con 49 punti, solo cinque meno di lui) e soprattutto Miller!
Insomma, uno scenario aperto, ricco di opportunità e di rischi (il confine è molto labile) per un weekend chiamato a dare un volto più preciso alla corsa al titolo, magari iniziando a restringere la lista dei candidati al titolo. Molto più facile però prevedere che questa sia ancora una fase di lancio della stagione, destinata ad arricchirsi ancora di variabili... più o meno impazzite, prima che la corsa al titolo prenda contorni più precisi, che probabilmente aggiungeranno al massimo uno sfidante"esterno" a quella che pensiamo sia anche per quest'anno la sfida tra Bagnaia e Martin.