LOTTA LIBERA

Caso Chamizo: la Federazione ferma gli arbitri azeri, ma non cambia il risultato della sfida

Il lottatore italo-cubano sarà costretto a prendere parte al Torneo Preolimpico Mondiale nonostante l'ammissione di colpa dell'United World Wrestiling in merito al risultato della sfida contro l'azero Turan Bayramov

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Quanto sta accadendo a Frank Chamizo ha veramente dell'incredibile. Dopo essersi visto strappare dalle mani il pass per le Olimpiadi Estive di Parigi 2024 a causa di una decisione a dir poco "rivedibile" da parte dei giudici presenti al Torneo Preolimpico Europeo di lotta libera, l'italo-cubano ha trovato l'appoggio della Federazione Internazionale che ha deciso di fermare sì i direttori di gara, ma lasciando invariato il risultato dell'incontro. Insomma, un'ammissione di colpa senza però che concretamente cambi nulla. 

La United World Wrestiling ha riconosciuto gli errori arbitrali che hanno condotto l'azero Turan Bayramov al successo nella sfida contro il portacolori dell'Esercito, tuttavia ha deciso di "non intervenire" in merito al risultato costringendo l'azzurro a passare dal torneo di qualificazione mondiale in programma ad Ankara (Turchia) con il rischio di non prendere parte alla terza Olimpiade della carriera. 

"La Camera Disciplinare della United World Wrestling ha deciso di sospendere, per diversi periodi, l'organo arbitrale e i delegati arbitrali per le presunte violazioni durante l'incontro di semifinale tra Frank Chamizo e Turan Bayramov agli European OG Qualifier 2024 a Baku. Nonostante le sanzioni, Bayramov rimane il vincitore dell'incontro - ha spiegato l'United World Wrestling in un comunicato -. La Camera Disciplinare ha deciso di sospendere da tutti i loro incarichi gli arbitri Roman Pavlov e Ibrahim Cicioglu fino al 31 dicembre 2024, il giudice Ali M. Saiwan fino al 30 settembre 2024, mentre il presidente di tappeto Aleksei Bazulin e i restanti due membri della delegazione arbitrale, Kamel Bouaziz e Casey Goessl, fino al 30 giugno 2024”.

Grande amarezza per Chamizo che sui social ha voluto esprimere tutta la propria frustrazione, conscio di rischiare di veder svanire il lavoro di quattro anni per una frazione di secondo: "Grazie, UWW, per averci detto quello che già sapevamo: mi è costato quattro anni di lavoro e loro 5 mesi di sospensione - ha spiegato il talento tricolore sui propri social -. Questi arbitri come fanno a guardarsi allo specchio? Fratello, Dio ci sta guardando tutti. Continuerò a lavorare duramente e a cercare la forza per sopportare questa ingiustizia".

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