L'Italia chiamò, ma mica poi tanto. Seduto sulla riva del suo personalissimo fiume, Antonio Conte aspetta con calma di capire quale sia la destinazione migliore per il suo futuro, ma l'acqua che scorre è "cheta" e in fondo, almeno fin qui, si muove pochino. Fatto sta che il ritorno in Serie A dell'ex ct non è poi così scontato. Ne scrive Enrico Currò su Repubblica, spiegando che, negli ultimi giorni, sull'allenatore leccese è tornato con forza il Chelsea, sua vecchia squadra, con Todd Boehly che sarebbe pronto a ricoprirlo d'oro.
E allora, si capisce, le prospettive, i desideri, il richiamo della Patria, potrebbero anche non essere più così forti. Conte aveva deciso: se proprio la Juve non era possibile, la destinazione più gradita, o forse l'unica davvero gradita, era il Milan. Il problema è che i rossoneri hanno sollevato una serie di perplessità ancora mai superate e, nonostante vecchi colloqui con Ibrahimovic, il fronte del no è fin qui stato prevalente.
L'alternativa italiana si chiama Napoli, ma la corte di Aurelio De Laurentiis, che già ci aveva provato a gennaio, non ha ancora mai smosso i sentimenti dell'ex Tottenham e anzi, stando a Kiss Kiss Napoli, nelle ultime ore si sarebbe registrata una brusca frenata degli azzurri. E allora Londra e il Chelsea tornano a essere una soluzione possibile. Non sicura, ma possibile sì.
Certo è che le prospettive sono obiettivamente differenti: in Premier Conte continuerebbe a guadagnare cifre folli e avrebbe a disposizione fiumi di denaro per un mercato stellare. In Italia, non è nemmeno necessario sottolinearlo, dovrebbe accontentarsi di quel che passa il convento. Puntare su un progetto a medio-lungo termine, un modus operandi che non è mai stato nelle sue corde e che, di fatto, alimenta le perplessità, ad esempio, del Milan.
Lui giura di essere cambiato in questo senso, ma il suo contratto resta almeno a quota 8 milioni a stagione, più o meno il doppio di quanto le italiane pensano di spendere per un allenatore (anche se De Laurentiis avrebbe fatto un'offerta molto importante). Cosa farà quindi Conte? Prenderà ancora tempo, perché le panchine libere sono ancora molte, ma alla fine potrebbe dover ingoiare il suo desiderio di Italia e buttarlo giù a suon di sterline. Il Chelsea ha fatto la sua prima mossa, la palla ora passa alla concorrenza.