JUVENTUS

Giorni decisivi per la panchina bianconera: Allegri non è del tutto spacciato

L'ingaggio oneroso e la possibilità di centrare un trofeo, oltre a un posto Champions ormai a un passo, potrebbero mantenere Max alla guida tecnica

Sembra di essere tornati indietro di un anno. Mesi passati a parlare dell'addio di Allegri, personaggi più o meno credibili che davano per certo il suo esonero, nomi di sostituti che si rincorrevano su social, siti, giornali e tv. Poi Max è rimasto alla Juve e la giustificazione era sempre quella del super contratto che l'amico Andrea Agnelli gli aveva fatto firmare nell'estate del 2021. Un contratto che scade nel 2025. E che continua a incidere sul futuro della panchina bianconera. 

Già, perché anche se chi giura e spergiura che già da mesi la Juventus ha l'accordo con Thiago Motta, che Giuntoli lo ha scelto da tempo e che sta facendo il mercato senza contattare l'attuale allenatore, il lodo contratto continua a pesare. Poi c'è sempre quella domanda: chi decide alla Juventus? Il punto più alto della piramide dirigenziale è John Elkann. Ha voglia il capo supremo bianconero di sobbarcarsi gli almeno 16 milioni di euro che dovrà versare a un Max libero di stare sul divano o di seguire i suoi cavalli? Più i soldi al suo staff e quelli da dare a Thiago Motta, considerato all'unanimità l'unica possibile alternativa per la panchina?

Di certo si sa che Allegri è intenzionato a farsi dare fino all'ultimo centesimo, senza possibilità di transazioni. Una Juve portata al risparmio questo tipo di conti li fa. Ecco perché un successo in Coppa Italia, oltre alla qualificazione Champions (da tempo considerato come unico obiettivo stagionale, quando in estate si parlava di Juve da scudetto, visto che era fuori da qualsiasi competizione europea), potrebbe essere l'alibi più comodo per giustificare alla maggioranza dei tifosi la conferma dell'attuale allenatore. C'è poi da considerare che Max è un parafulmine perfetto se le cose dovessero continuare ad andare come nelle ultime tre stagioni. Thiago Motta, invece, al primo passo falso verrebbe massacrato dalle critiche dei tanti giornalisti illustri che hanno sposato, spesso contro ogni logica, la causa allegriana. 

Contro l'ipotesi della prosecuzione del rapporto, però, c'è il fatto che in casa bianconera non accetterebbero di iniziare una stagione con un allenatore in scadenza. Quindi bisognerebbe, a fine campionato, sedersi intorno a un tavolo e parlare di un nuovo contratto. Per quanti anni? A quali cifre? E Allegri accetterebbe una decurtazione dell'attuale stipendio, visto che la Juve non ha intenzione di spendere ancora così tanto per un allenatore? Per le risposte non resta che aspettare qualche settimana.