Sembrava un predestinato ma solo... a rimanere un grande incompiuto, invece Lando Norris ha rivoltato in poco meno due ore la sua carriera (sei anni nel Mondiale, tutti con McLaren) vincendo la terza edizione del Gran Premio di Miami davanti a Max Verstappen (che si era aggiudicato le prime due nel 2022 e nel 2023) e a Charles Leclerc. Un aiutino non da poco lo ha fornito al pilota della McLaren la Safety Car, il cui intervento dopo un incidente tra il fallosissimo Magnussen di Miami e il local boy Sargeant gli ha offerto la possibilità di fare il pit stop con danni limitati rispetto alla diretta concorrenza. Quinta posizione al traguardo per l'altro ferrarista Carlos Sainz, che aveva tagliato il traguardo in quarta posizione ma nella notte italiana è stato penalizzato di cinque secondi per un contatto con Oscar Piastri ed è scalato di una posizione alle spalle di Sergio Perez che peraltro lo aveva danneggiato nelle convulse fasi dl via. Anche lui aiutato dal pit stop in fase di neutralizzazione, il messicano ha rischiato di buttare fuori alla prima staccata del GP il proprio capitano Verstappen: sarebbe stato imperdonabile e... sportivamente fatale per il discusso messicano. Per il tre volte campione del mondo Verstappen (dominatore della Sprint del sabato) Safety Car decisiva come per Norris ma nel suo caso in negativo e una domenica (per il suo standard stellare) un po' sottotono. Per Max ma anche per Adrian Newey, alla sua ultima apparizione sul ponte di comando Red Bull prima del necessario "gardening leave" e di un nuovo ingaggio da parte... di Ferrari o magari di un altro team un po' più vicino alla sua amata Inghilterra.
Centodieci Gran Premi negli specchietti retrovisori, Norris riporta la McLaren alla vittoria due anni e otto mesi dopo la doppietta one-off nel Gran Premio d'Italia del 2021 a Monza, dove Daniel Ricciardo aveva preceduto lo stesso Lando grazie soprattutto all'incidente alla Prima Variante tra Hamilton e Verstappen. Una grande gioia, quella provata da Norris a Miami, in un certo senso condivisa da tutti i suoi avversari. Farsi volere bene tra i colleghi è un po' più facile quando hai la fama di "Paperino". Lo sarà molto meno da qui in avanti se la super McLaren MCL38 aggiornata di Miami (full update per Norris, solo in parte per il suo compagno di squadra) permetterà al pilota di Bristol di puntare con regolarità a ripetersi!
Insieme ad un lungamente incredulo Norris, fa festa tutto il box McLaren, storico team inglese che nel 2023 ha festeggiato il proprio sessantesimo anniversario di vita ed è un "papaya party" con striature tricolori visto che il Team Principal è Andrea Stella, top manager di scuola Ferrari. Ne resta un po' ai margini il solo Oscar Piastri che perde smalto dopo un buon inizio GP e affonda poi dopo aver avuto la peggio nel duello ruota a ruota con il ferrarista Sainz, poi punito dal collegio dei Commisari di Gara del quake faceva parte il nostroi Vitantonio Liuzzi. Tredicesimo alla fine, il pilota di Melbourne aveva sì vinto l'anno scorso con la McLaren in Qatar, ma "solo" nel formato Sprint. Tornato in pista con un musetto nuovo, Piastri mette a segno nel finale il giro più veloce del Gran Premio di Miami ma non mette a bilancio il relativo punto bonus (che non viene quindi assegnato) perché classificato fuori dai primi dieci.
LA CRONACA DELLA GARA
Tutti su gomma media al via tranne Hamilton, Alonso, Magnussen e Ricciardo. Bottas unico a rischiare la soft. Verstappen scatta senza incertezze al comando dalla pole, mentre Perez allunga la traiettoria alla prima staccata e per un nulla non butta fuori proprio il suo capitano! Le Ferrari si ostacolano a vicenda (nella bagarre del via fa parte del gioco) ma Leclerc chiude in seconda posizione il primo dei 57 giri in programma. Piastri ne approfitta per salire in terza posizione davanti a Sainz, Perez e Norris e poi strappa la seconda posizione a Leclerc in fondo al rettifilo di ritorno nel corso del quarto passaggio. Anche Sainz mette sotto pressione il monegasco. Giro 8: Hamilton ruba la settima posizione a Hulkenberg che però se la riprende nel giro di una manciata di curve grazie ad un bloccaggio di sir Lewis che poi al giro 11 rimette il muso della sua Freccia d'Argento davanti a quello della Haas-Ferrari del tedesco che suo malgrado entra subito nelle attenzioni dell'altro Mercedes man Russell: operazione sorpasso compiuta dall'inglese al giro 13. Pit stop per lo stesso Hulkenberg e per Gasly con la sua Alpine. Leclerc prende la scia di Piastri, alle sue spalle c'è sempre il compagno di squadra, mentre Perez fatica a tenere il ritmo delle Rosse ed è seguito come un'ombra da Norris che inizia a farsi vedere dal messicano. Perez ai box al giro 18 (hard), rientra in decima posizione alle spalle di Ocon, poi lo supera. Pit stop Leclerc al giro 20 (hard), rientra sesto dietro al suo prossimo compagno di squadra Hamilton che infila di forza al giro 21. Verstappen urta un birillo di gomma e chiede via radio conto degli eventuali danni (non ce ne sono). Virtual Safety Car "in pista" per un minuto scarso. Pit Verstappen al giro 24: fuori in due secondi e due decimi. Poi tocca a Russell. Piastri leader davanti a Sainz, Norris, Verstappen, Leclerc e Hamilton che va ai box al giro 27, ormai in prossimità della boa di metà distanza.
Piastri e Sainz insieme ai box al giro 28 ma entrambi... poco fortunati. Bandiera gialla nello stesso istante per il contatto tra Magnussen e Sargeant alla curva tre: Williams contro le barriere, incolume il pilota della vicina Fort Lauderdale. Safety Car e dieci secondi di penalità per Magnussen. Pit stop decisivo di Perez e soprattutto di Norris, avvantaggiati (loro sì!) dal regime di neutralizzazione. Lando conserva la prima posizione su Verstappen, Leclerc, Piastri, Sainz e Perez.
Safety Car ai box al al giro 33. Norris respinge il primo attacco di Verstappen, sotto pressione da parte di Leclerc. Piastri rintuzza un attacco di Sainz. C'è contatto, lo spagnolo chiede una penalità per il rivale ma la Direzione di Gara è di parere opposto. Tsunoda e Hamilton in settima e ottava posizione, il sette volte iridato davanti al giapponese al giro 35. Norris allunga sul Verstappen: due secondi e tre decimi al giro 38. Sainz e Piastri di nuovo ai ferri corti al giro 40: il ferrarista ha la meglio ma verrà poi riconosciuto colpevole di aver danneggiato l'avversario e penalizzato di cinque secondi. L'australiano perde i colpi causa danno all'ala anteriore: lo passano anche Perez e Hamiton. Oscar ai box per montare una nuova ala. Anche Sainz avverte un problema alla sua SF-24, il garage rosso lo tranquillizza: è tutto okay.
Giro 42 di 57, quindici alla bandiera a scacchi: Norris con tre secondi e mezzo su Verstappen, Leclerc a due e due dal tre volte iridato. Poi Sainz, Perez, Hamiton, un ottimo Tsunoda e Russell. Ocon e Alonso chiudono la top ten: i due ex compagni di squadra sono in piena bagarre. Buona prova di Alpine: Ocon nei punti, Gasly undicesimo prima di essere infilato da Hulkenberg. Alonso passa Ocon al giro 48, nove passaggi all'epilogo della terza edizione del GP di Miami.
Non succede più nulla nel finale: Norris veleggia verso la sua prima vittoria nel Mondiale davanti a Verstappen che da tempo immemorabile non perdeva più un GP in pista. Ferrari terza e quinta (con Perez a sandwich tra le due Rosse) al termine di un GP buono ma forse un po' meno di quanto sperato per festeggiare i settant'anni di presenza del Cavallino Rampante nel mercato USA. Perez chiude senza infamia e senza lode la top five davanti a Hamilton, Tsunoda, Russell, Alonso e Ocon che regala il primo punto iridato dell'anno ad Alpine che - all'alba del sesto GP stagionale di ventiquattro (un quarto della distanza) - sembra finalmente aver imboccato la... retta via.