PAGELLE GP MIAMI

Buoni e cattivi: Lando brilla... al posto di Leclerc, Verstappen sorride amaro

 Solo il vincitore e il suo Team Principal in doppia cifra nei nostri voti ai protagonisti del sesto atto del Mondiale

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LANDO NORRIS: VOTO 10 Dieci dopo centodieci, nel senso del numero dei GP che ha richiesto la prima vittoria del pilota di Bristol (o meglio Glastonbury) nel Modiale. Lando non ha mai smesso di provarci, anche quando alla McLaren è approdato un cliente scomodo come Oscar Piastri. Inutile soffermarsi sul colpo di fortuna ricevuto dal... tempismo (a suo favore) della Safety CAR. In Formula Uno come nella vita è tutto un dare e un avere e alla fine la bilancia restituisce il peso giusto. Quello specifico di Norris lo si è visto a Miami. Occorre ora classicamente confermarsi, "with a little help from McLaren". Copiamo e incolliamo il voto da doppia cifra al Team Principal ANDREA STELLA: un italiano vincente Oltremanica non è cosa da tuti i giorni.

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CHARLES LECLERC: VOTO 6,5

A guardarlo bene, il bicchiere sembra mezzo vuoto. Terzo gradino del podio a Miami e terza casella della cassifica generale, d'accordo, ma le rare volte che Verstappen concede un minimo di spazio alla concorrenza, ad approfittarne a piene mani sono altri: in tempi recenti Sainz e Norris. Un weekend iniziato in salita per il monegasco con l'errore nell'unico turno di prove libere del weeknd in formato Sprint. A proposito: secondo nella gara breve e la tentazione di assegnare mezzo punto in più ma... sarà per la prossima volta.

MAX VERSTAPPEN: VOTO 8,5

Le sue reiterate lamentele via radio facevano sorridere ironicamente un po' tutti, a partire dalla diretta concorrenza in ascolto. Forse però la Red Bull di Miami è stata meno perfetta e performante del solito, quasi rimpiangesse già il passo d'addio di Adrian Newey. SuperMax ha fatto di necessità virtù, accontentandosi (beato lui) della piazza d'onore dopo aver comunque vinto la Sprint. Ha incassato la "sconfitta" domenicale con una nonchalance che non gli conoscevamo. Ha pure tirato giù un birillo. Che sia una piccola (anzi microscopica) crepa in un meccanismo perfetto?

OSCAR PIASTRI: VOTO 7

Gara a corrente alternata ma non per colpa sua: la sostituzione del musetto della sua MCL38 dopo la bagarre con Sainz non gli permette di chiudere il GP nelle posizione di vertice. Segna un "inutile" giro veloce (nel senso che non incassa il relativo puto bonus), poi gli tocca "correre" a festeggiare la prima vittoria del compagno di squadra. Certi weekend non vengono bene come dovrebbero... Chiedere al già citato Verstappen, per dire dell’incontentabilità dei campioni e degli aspiranti tali.

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LEWIS HAMILTON: VOTO 6,5

Di più non si può ma sir Lewis merita la sufficienza piena e un applauso per un weekend "operaio" che lo ha visto raccattare solo il sesto posto della domenica. Due giorni di corpo con Hulkenberg, Tsunoda e Magnussen, a sudarsi ogni singolo punto sull'asfalto. Non si deconcentra mai, nemmeno quando chiede ai suoi di cercare un po' di potenza negli angoli del garage Mercedes e di metterglieli in macchina. Se tanto mi dà tanto,  GEORGE RUSSELL dovrebbe navigare dalle parti del podio: VOTO 4 invece alla prossima punta Mercedes (in bocca al lupo!) che porta via dalla Florida solo un paio di prove opache.

CARLOS SAINZ: VOTO 7

Premio combattività per lo spagnolo: motivato e motivatore, combattivo al punto giusto e - a nostro parere - ingiustamente punito per il contatto con Oscar Piastri. D'altra parte, Carlos è sul mercato ed è continuamente chiamato ad esporre per bene tutta la sua merce. Nel complesso, un weekend alle spalle del compagno di squadra ma la grinta è quella giusta.

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ESTEBAN OCON: VOTO 6

Finalmente una sufficienza per il francese, da estendere anche al suo compagno di squadra Pierre Gasly e al team Alpine. Esteban lotta come un leone e regala ai suoi il primo punto iridato di una stagione fin qui estremamente deludente. Se si sia trattato di un semplice episodio o di una vera tendenza... solo Imola potrà dirlo.

KEVIN MAGNUSSEN: VOTO 4

Non diciamo nulla di nuovo ma il coriaceo danese ne ha combinate di tutti i colori in Florida, menando sganassoni a destra e a manca, infiocchettando tutti con il... colpo di grazia all'idolo di casa ( il sempre più traballante LOGAN SARGEANT: VOTO 3). Penalizzazioni a raffica per Kevin. Al suo fianco (metaforicamente, meglio girargli alla larga!), il suo compagno di squadra NICO HULKENBERG (VOTO 6,5) sembra un gigante. Proprio così, tanto che Audi lo ha ingaggiato! 

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DANIEL RICCIARDO: VOTO 5,5

Sembrava deico ad affacciarsi ai piani alti delle pagelle e invece no.Brilla nel formato Sprint (qualifica e gara), poi esagera con i festeggiamenti e non ne ha più per la parte culminante del fine settimana negli USA, un Paese che adora e che gli riserva sempre una grande accoglienza: ripagata appunto a metà. VOTO 7 invece a YUKI TSUNODA che cresce gara dopo gara in termini di performance e di sicurezza. Ottavo nella Sprint, settimo nel GP full distance. I margini di miglioramento non sono illimitati ma il giapponese si sta meritando il posto che occupa. 

SERGIO PEREZ: VOTO 5

Rovina al via la gara di Sainz (ma questa non è una colpa) e nel farlo rischia di speronare Capitan Verstappen che - rivedendo la scena nel salottino buono del retropodio - strabuzza gli occhi e lì finalmente realizza che il secondo posto finale è un gran bel risultato. Alla fine il messicano eredita pure il quarto posto di Sainz (dopo il "danno" pure la beffa per Carlos) e - ad un quarto del cammino - è a "soli" trentasei punti da SuperMax. Che sia finalmente l'anno buono per Checo? Così, per chiudere con leggerezza...!

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