il caso

Controlli sui conti, scontro tra Malagò e Abodi: "Figuraccia", "Vedo agitazione"

L'ipotesi dell'istituzione di un organo governativo per controllare i conti degli sporti, tra cui la Serie A, apre lo scontro. Riunione d'emergenza in Figc

© Getty Images

Il governo sta studiando la creazione di una nuova autorità di controllo sui conti delle società di calcio e di basket, la cosiddetta "Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche" di cui nelle scorse ore è circolata la bozza di testo del decreto legge che dovrebbe essere portato in consiglio dei ministri settimana prossima. Restando nel mondo del calcio, questo organismo - il cui funzionamento costerebbe 2,5 milioni di euro l'anno e sarebbe totalmente a carico degli stessi club - si sovrapporrebbe alla Covisoc (organo indipendente ma interno alla Federcalcio) che però verrebbe in qualche modo scavalcata, tanto che la Figc ha convocato una riunione d'emergenza per stasera visto che vede l'iniziativa governativa come un'invasione di campo che limiterebbe l'autonomia dello sport.

 "Rischiamo una figuraccia mondiale". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in una intervista a 'la Repubblica', parlando della possibile creazione di un organo di controllo governativo sui conti dello sport. Può minare il principio dell'autonomia dello sport?: "Ma prima di arrivare a questo punto, come si fa a parlare di autonomia se non c’è nemmeno il rispetto della forma? Questo è il buongiorno della storia, ci aspettavamo anche noi l'invio della bozza che invece abbiamo ricevuto solo tramite la Figc".

"Questa norma però non nasce per migliorare la situazione. Ma per cambiare le regole del gioco. Leggo che ci saranno rettifiche non so quanto significative. Parola questa, significative, che si presta a varie interpretazioni", spiega. "Se Uefa e Fifa accetteranno serenamente questa ingerenza politica nel calcio italiano? Ho seri dubbi che questo discorso possa essere accettato dagli organismi sportivi internazionali. Quindi, quantomeno, prima di prendere qualsiasi posizione a livello normativo questo va verificato. Altrimenti si rischia la figuraccia mondiale e, purtroppo, i governi italiani non sono nuovi a situazioni simili. In passato, sono state sostenute posizioni che poi sono stati costretti a modificare. Ci eravamo già passati", risponde Malagò.

 Ho visto tanta agitazione e alcune inesattezze relativamente all'attentato all'autonomia, avrei voluto che lo stesso fermento si manifestasse quando sono stati stralciati due debiti fiscali di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni". Così il ministro dello Sport Andrea Abosi, ospite di 'Radio Anch'io sport'. "I controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà, è una bozza che è soggetta, come detto a Gravina, a ulteriori contributi. La giornata odierna mi auguro sia propizia. È stata fatta uscire questa bozza indebitamente, in maniera anche non corretta e si è data lettura non definitiva a un testo non definitivo. A volte basta solo buon senso. Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando di controlli finanziari che dovrebbero essere un fattore quasi indifferente, ovvero fatti bene, in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte del consiglio federale, nulla viene toccato per l'attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei capire dove sta l'attentato all'autonomia dello sport", ha aggiunto. Infine, sulla Covisoc: "Le istituzioni si sono poste il problema di un organo terzio, indipendente e autorevole. Non perché non lo sia ma perché non è terzo ma dentro il perimetro federale".

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