Il Milan - squadra, società, tifosi - viaggia ormai su tre piani distinti, a velocità differenti, in direzioni opposte. Sul campo vivacchia, in sede temporeggia, sugli spalti protesta. E questo non può che alimentare un caos che rende oltremodo drammatica - sportivamente parlando - la fine dell'era Pioli, con il tecnico ormai dismesso costretto a pagare anche colpe non sue. I tifosi hanno vinto la battaglia del #nopetegui: hanno fretta, chiedono chiarezza, pretendono Conte e intanto fanno quel che possono, manifestano apertamente il proprio dissenso. Una protesta di cui la società ha dovuto prendere atto e accogliere, scartando il tecnico spagnolo. Ma ora? Vero è che non c'è più nulla di concreto da strappare a questo finale di stagione con l'obiettivo minimo della qualificazione Champions già centrato, ma restano pur sempre faccia e orgoglio da salvaguardare. Una scelta chiara, rapida, decisa aiuterebbe a uscire da questo limbo e a impostare per tempo la programmazione della prossima stagione, ma è appunto una decisione tanto importante che il confronto tra le diverse anime interne alla società non aiuta a prendere. E così, di ora in ora, il toto-allenatore si aggiorna e il borsino fluttua segnando il metro dell'incertezza.
A oggi, la strada che porta al tecnico più invocato dalla piazza è quella che trova meno probabilità di essere percorsa: sono più i no che i sì a favore di Antonio Conte. Questo è ormai chiaro. C'è chi sponsorizza Marcelo Gallardo, attualmente impegnato in Arabia Saudita con l'Al-Ittihad. Chi spinge per una soluzione portoghese, con Fonseca e soprattutto Conceicao. E poi non sono mancati i sondaggi per De Zerbi, Motta, persino Sarri. Senza dimenticare Van Bommel. Forse solo una cortina di fumo per depistare, più probabilmente invece una mancata unità di intenti. Ma a una sintesi, anche in tempi rapidi, è ovvio che occorre arrivare, per fare pure chiarezza su chi in sede tiene le redini del club. L'attualità dice che oggi sono alte le quotazioni di Conceicao, pronto a liberarsi dal Porto per venire a Milano. Ma che il fixing possa dirsi stabile è cosa ancora prematura.