LA VOCE DEI PROTAGONISTI

Dal baratro alla salvezza, Treviso resta in Serie A: "Quanta sofferenza"

Dopo la permanenza in massima serie acciuffata all'ultima giornata nello scorso campionato, la storia si ripete con lo stesso lieto fine

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La NutriBullet Treviso Basket stende la Bertram Derthona Tortona e conquista l'aritmetica salvezza. Una vera e propria rivincita per la formazione di Frank Vitucci, in burrasca per quasi tutta la stagione anche a causa di una partenza disastrosa fatta di nove sconfitte nelle prime nove. Poi gli innesti dal mercato, la reazione e la lenta risalita fino alla vittoria all'ultima giornata che vale la permanenza in LBA Serie A.

"Non abbiamo avuto un momento di pausa - ha spiegato Alessandro Zanelli a La Tribuna di Treviso. Siamo partiti male in stagione, dovevamo recuperare restando sul pezzo. Quello 0-9 ci ha condizionati all'inizio. Il buon avvio e il crescendo successivo, senza le pause che ci hanno penalizzato in altre gare, ci hanno ripagato delle fatiche. E poi abbiamo potuto contare su un tifo incessante che ci ha dato energia e fiducia, la festa finale è stata più bella di quella dell'anno scorso. Dobbiamo ringraziare i nostri sostenitori, ci sono stati dei momenti di confronto anche duro che ci hanno fatto crescere".

Al termine della partita, Frank Vitucci ha lasciato i microfoni ai suoi collaboratori. Alberto Morea e Mattia Consoli: "Abbiamo vissuto delle emozioni forti sin dal pre-partita - racconta Morea -, si percepiva l'elettricità nell'aria. Dobbiamo ringraziare tutto l'ambiente, rimasto sempre vicino durante l'anno. Tutto il gruppo squadra in queste settimane ha compreso il senso di urgenza, c'era bisogno di andare oltre la logica degli eventi. I ragazzi hanno semplicemente lavorato anche quando le vittorie non arrivavano. Ci siamo focalizzati sulle singole partite, evitando di pensare a tutto il resto".

E Consoli aggiunge: "Ci sarebbe tanto da dire, ma la gioia della gente in campo parla da sola. Ripensare quel che abbiamo vissuto vale più di mille parole. Alberto e io rappresentiamo tante persone vicino alla squadra, gente che fa sacrifici e lavora duramente lontano dai riflettori. La salvezza è per loro e per la piazza che merita la Serie A. Soffrivamo molto nel corso dell'annata, sin da quell'inizio difficilissimo con nove k.o. consecutivi. Ma la società ha avuto pazienza, abbiamo avvertito questa fiducia che è stato un valore aggiunto per portarci sino a qui".

Decisivo, nella lenta risalita, è stato anche il pubblico del Palaverde, ieri sold-out e presenza costante nel corso della stagione nonostante le difficoltà: "Questo palazzetto è riuscito un'altra volta a regalare uno spettacolo incredibile - spiega Vitucci a Il Gazzettino. Non lo dico per ruffianeria, ma perché questa tifoseria se lo merita davvero: durante questa stagione il pubblico trevigiano ha sofferto molto e ha brontolato, ma ci è stato sempre e comunque vicino. Quando i tifosi hanno capito che, dopo le difficoltà iniziali, la squadra aveva iniziato ad avere una propria identità e un proprio stile di gioco, ci hanno accompagnato con ancora più calore. Siamo riusciti a farcela con le nostre forze e per questo siamo ancora più contenti".

© Ufficio Stampa
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