Il bicchiere è mezzo vuoto, inutile girarci intorno: non lo hano fatto i diretti interessati, non possiamo certo farlo noi. Il bilancio ferrarista da Miami è tutt’altro da buttare, si capisce (due passaggi sul podio con Leclerc tra Sprint e GP full distance) ma il dato più significativo in uscita dalla sesta tappa è il seguente: diversamente da quanto accaduto nel recente passato (con Sainz a Singapore 2023, ancora con lo spagnolo un mese e mezzo fa a Melbourne), ad approfittare di una delle rarissime incrinature nel meccanismo perfetto della Red Bull è stata questa volta la McLaren che ha brillato nella prima parte del GP con Oscar Piastri e nella seconda (quella decisiva) con Lando Norris... of course. Tre giorni di sole pieno della Florida hanno gradualmente sbiadito il rosso (una tantum screziato di azzurro) delle SF-24 di Leclerc e Sainz, virandone la tonalità sul papaya delle MCL38 powered by Mercedes del team che a Miami si è esibito sotto una buona.... Stella (anzi ottima), nel senso del Team Principal Andrea: un italiano da esportazione che ci fa sentire tutti orgogliosi.
Come dicevamo poco sopra, tanto i due piloti della Rossa quanto il Team Principal Frederic Vasseur hanno ammesso il mezzo passo falso o (se siamo troppo drastici) il "prego 'accomodi" al team inglese e ai suoi arrembanti piloti, nel weekend appena andati in archivio più performanti delle Rosse. E chissà che il lavoro ai fianchi di Verstappen e della Red Bull da parte di rivali diversi (aspettando la Mercedes) non produca risultati altrettanto brillanti ma meno episodici in un futuro vicino. Maranello intanto punta su Imola con l'intenzione di presentare il primo importante pacchetto di evoluzione in occasione del terzo weekend di maggio, per il primo GP dell'anno nel nostro Paese.
A Miami McLaren si è mossa con una strategia molto particolare, anche se non inedita, riservando al solo Norris tutti gli aggiornamenti delibrati dal proprio reparto tecnico, così da poterne verificarne l'efficacia non più simulatore, ma nel confronto diretto con la monoposto - più fedele... all'originale - del suo compagno di squadra. Un azzardo calcolato che ha finito per pagare, con la prima vittoria di Norris nel Mondiale. Degna di nota è anche la considerazione che nel 2023 McLaren aveva fatto il salto di qualità molto più avanti nel corso della stagione: a cavallo della pausa estiva. Un dato di fatto che la Ferrari non deve sottovalutare ma in fondo neanche la Red Bull.
Red Bull a parte (prima con 239 punti), la classifica Costruttori pende ancora dalla parte di Maranello: 187 punti a 124, senza dimenticare quelli lasciati per strada da Piastri causa fida (troppo) ravvicinata con Sainz ma neanche quelli persi - nottetempo - dal ferrarista penalizzato. Un episodio singolo e al tempo stesso già emblematico di nuovi duelli all'orizzonte: quello di Imola, tanto per cominciare.