A Parigi c'è la volontà di prolungare il contratto di Luis Enrique che scade nel 2025. Una situazione che conosciamo bene anche dalle nostre parti: evitare di far iniziare la nuova stagione a un allenatore in scadenza. In Italia è lo stesso problema di Allegri e Gasperini, per esempio. C'è chi però sta gufando perché Lucho non firmi. E' la società della sua vita, quel Barcellona che lo ha visto protagonista da giocatore e da allenatore, con il fiore all'occhiello del triplete del 2015.
L'idea che stuzzica il direttore sportivo Deco, e il suo presidente Laporta, sarebbe quella di fare un'altra stagione con Xavi, che sembrava destinato ad andarsene alla fine di questa prima di cambiare idea, per poi puntare su un altro simbolo del calcio made in Barça. Restano da capire le intenzioni di Luis Enrique. A Parigi ha vinto un campionato, è in finale di Coppa di Francia, anche se il sogno Champions è andato. C'è molto in ballo da qui a fine maggio e di certo la dirigenza del Psg spingerà per fargli rinnovare il contratto. Ha vinto e convinto senza Messi e Neymar e con un Mbappé separato in casa. Impresa non da poco e ottenuta con la forza delle sue idee, comunque prioritarie rispetto a qualsiasi velleità dei singoli.
Al Barcellona sperano che lasci scadere il contratto nel 2025 per poi riportarlo a casa. Da una parte c'è la forza dei soldi degli emiri, dall'altra la poca liquidità, con la necessità di valorizzare il giovani, ma la possibilità di poter ritornare profeta in patria. Tutto, insomma, dipenderà dalla scelta di Lucho.