Migliaia di tifosi guardano confusi verso il J|Medical di Torino in attesa di ricevere notizie confortanti. Non si tratta però delle condizioni di un giocatore della Juventus, ma di Jannik Sinner che si trova nel centro medico bianconero da venerdì scorso e che dovrebbe rimanere sino a mercoledì prima di riprendere eventualmente gli allenamenti. È fondamentale in questo caso utilizzare il condizionale perché lo stato di salute del 22enne di Sesto Pusteria non è grave, ma con ogni probabilità lo costringerà a saltare il Roland Garros.
Il ragazzo è ancora giovane, può fare tanta strada e mancare un obiettivo ora potrebbe aiutarlo a evitarsi ulteriori problemi in futuro come accaduto per l'amico e connazionale Matteo Berrettini. Serve pazienza e sacrificio, anche saltando un appuntamento tanto atteso che ci avrebbe detto probabilmente di che pasta è fatto Jannik sulla terra e soprattutto in vista delle Olimpiadi Estive che si svolgeranno proprio a Parigi e dove il bolzanino rischia ora di presentarsi da sfavorito.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport i medici e gli specialisti che accompagnano Sinner vogliono essere cauti, voglio evitare soprattutto che quell'infiammazione all'anca possa diventare cronica e poi lì sì che sarebbero dolori. Altro che titoli rimandati, altro che impegni saltati e tifosi delusi, si rischierebbe di bruciare un intero talento. Mentre lui affronta con il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara una serie di esercizi in palestra e in acqua, fuori si scatenano i rumors e le preoccupazioni.
Da quello che filtra da Torino è più un "no" al Roland Garros e un "sì" all'ATP 500 di Halle per ripartire senza pressioni sull'amata erba ed evitare di presentarsi a Parigi senza i giorni di allenamento necessari per affrontare uno Slam di quel tipo e incappare magari in una brutta figura che non avrebbe conseguenze sulla classifica, ma soprattutto sul morale. Non dimenticando come sulla polvere Sinner non è mai andato oltre le semifinali di Monte Carlo e subire una sconfitta nei primi turni del torneo transalpino potrebbe influire parecchio sul morale di un ragazzo freddo e concentrato in apparenza, ma pur sempre di ventidue anni e ancora destinato a imparare cosa significhi stare lassù in cima dove Novak Djokovic si trova da anni.