L'INTERVISTA ESCLUSIVA

Inzaghi sorpreso dall'Inter: "Quando hanno venduto tutti i big, non mi sarei aspettato una crescita del genere"

L'ex bomber del Milan ha spiegato a Marialuisa Jacobelli le impressioni riguardanti il successo ottenuto dal fratello Simone 

© sportmediaset

Filippo Inzaghi ha rappresentato per anni il centro dell'attacco del Milan. L'attaccante piacentino ha regalato grandi soddisfazioni alla squadra rossonera come quei due celebri gol ad Atene che diciassette anni fa regalarono al Diavolo la settima Champions League e diventando un esempio da seguire anche per il fratello Simone. Ora le parti si sono invertite con il tecnico emiliano che ha condotto l'Inter al ventesimo scudetto, un traguardo che per certi versi ha sorpreso Inzaghi come raccontato in un'intervista esclusiva rilasciata a Marialuisa Jacobelli per SportMediaset.

"L'Inter è cresciuta moltissimo grazie anche al lavoro di Simone, anche perché se guardassimo indietro, difficilmente sarebbe stato pronosticabile un trionfo del genere. Quando venivano venduti i principali giocatori e acquistati al tempo stesso atleti come Francesco Acerbi e Matteo Darmian, non avrei pensato che si potesse arrivar fin qui. Ma Simone è una persona per bene, ha mostrato sin dai primi giorni alla Lazio tutto il suo valore e si è sempre fatto amare da qualunque tifoseria".

Quest'atteggiamento da galantuomo non caratterizza soltanto l'allenatore nerazzurro, ma anche l'ex bomber del Milan e della Nazionale che non vede l'ora di tornare in panchina dopo l'esperienza non troppo positiva alla Salernitana, ma soprattutto dopo la stagione a Reggio Calabria, una città che è rimasta nel cuore di Pippo e dove sabato presenterà il nuovo libro "Il momento giusto. Il calcio, la mia vita".

"Mi spiace per quello che è successo alla Reggina e sono contento di poter tornare. Purtroppo è qualcosa di indimenticabile perché rappresenta una pagina brutta per questo club, anche se so che tornerà presto dove gli spetta - ha sottolineato Inzaghi -. I miei progetti sono quelli di tornare presto in panchina. Salerno è stata una parentesi complicata, ma molto formativa. Vivo ancora qui e mi spiace di aver lasciato qualcosa di intentato visto che il gruppo si stava creando. Spero ora di sposare un progetto serio, dove si possa lavorare e far crescere i miei giocatori, come è accaduto a Venezia, Benevento e Reggio Calabria dove ho vinto. Mi piacerebbe fare il ritiro estivo per crescere il gruppo, però spero di tornare subito in panchina perché il calcio è la mia vita". 

In attesa di tornare a guidare una squadra, Inzaghi continua a studiare il mondo del calcio trasferendosi come dimostrato dal viaggio in Inghilterra dove è stato ospite di Tottenham e Watford, ma soprattutto seguendo uno dei suoi grandi maestri come Carlo Ancelotti: "L'ho avuto al Milan per più di dieci anni e non posso dire altro se non sostenere che sia un allenatore straordinario. Quando vince Ancelotti, siamo tutti contenti, motivo per cui spero che vinca la Champions League dopo la Liga"

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