Tramontata la trattativa Zhang-Pimco: Oaktree può prendersi l'Inter
Il presidente nerazzurro dovrà cercare una soluzione con Oaktree: o nuovo rifanziamento o il fondo si prende il club
Dopo che nella giornata di venerdì non c'erano stati passi in avanti sulla situazione tra Steven Zhang e Oaktree, il presidente dell'Inter ha voluto spiegare la situazione dal suo punto di vista con una lettera ai tifosi pubblicata sul sito nerazzurro. Nelle accuse a Oaktree che "mette a repentaglio la stabilità del club" si legge comunque quella che sembra sarà la strada maestra per il futuro dell'Inter: un accordo tra lo stesso Zhang e il fondo californiano, che porti o a un nuovo rifinanziamento di breve termine ma sempre finalizzato alla cessione del club oppure al passaggio di proprietà a Oaktree che a quel punto escute il pegno (pagando a Zhang la differenza tra il valore delle azioni del club pattuito nel 2021 e oggi). Di fatto l'opzione Pimco è tramontata.
La strategia del presidente interista era chiara: chiedere una mano a Pimco e, con 420-430 milioni di euro (a tassi d'interesse del 15%), chiudere il debito con Oaktree (passato dai 275 milioni pattuiti nel 2021 ai 375 attuali causa interessi), tenersi la società per tentare di venderla più avanti, visto che il trend sportivo è molto buono e quello dei conti migliora di stagione in stagione, in modo da massimizzare il più possibile i ricavi.
Strategia tramontata alla luce delle nuove dichiarazioni di Zhang che ora deve per forza dialogare con Oaktree per decidere il destino dell'Inter. Il fondo da sempre aveva fatto capire di attendere sviluppi, senza ostacolare in alcun modo le manovre del presidente dell'Inter: aspettava entro lunedì o martedì, visto che il 20 maggio sarà festa in Lussemburgo (dove ha sede Grand Horizon, controllata di Suning tramite cui il gruppo cinese possiede la maggioranza dell'Inter con il 68,55% delle azioni, messe in pegno per il prestito stesso), il saldo dei 375 milioni. Il bond emesso nel 2021 era finalizzato alla vendita del club, dalla quale anche Oaktree avrebbe ricevuto ulteriori benefici (il 20% sulla rivendita) ma, se Zhang avesse chiuso la questione entro martedì, a quel punto quella clausola non sarebbe stata più valida e il destino dell'Inter si sarebbe slegato da quello del fondo californiano.
Ora gli scenari sono sostanzialmente due: Oaktree escute il pegno (pagando a Zhang la differenza tra il valore delle azioni del club pattuito nel 2021 e oggi) e si prende l'Inter; oppure Oaktree ridiscute con Zhang il bond, dandogli ulteriori sei o magari anche dodici mesi per trovare un acquirente senza ulteriori possibilità di proseguire al comando.
In entrambi i casi sopraccitati, per l'Inter cambierebbe relativamente poco: che al comando ci sia Zhang o un fondo, la competitività sportiva (e il contemporaneo miglioramento dei conti) resterà prioritaria - di qui la conferma della dirigenza e dello staff tecnico - per mantenere alto il valore del club e poterlo rivendere in futuro. Oaktree stessa negli ultimi mesi è rimasta colpita dai risultati sportivi della squadra e dall'ottimo lavoro del management e quindi farebbe valutazioni molto serie sull'Inter, che tre anni fa era "solo" un'operazione finanziaria mentre ora è diventato un asset interessante sotto diversi punti di vista. Secondo Il Sole 24 ore il fondo avrebbe già pronto un compratore.
Di sicuro è attesa chiarezza a stretto giro di posta, anche per dare seguito ai vari rinnovi di contratto (Inzaghi, Lautaro, Barella...) che ora come ora sono basilari per poi impostare il lavoro nel mercato estivo.