Cosa succederà

Un altro 22 maggio storico: Oaktree e i piani per l’Inter

Una ventina di giorni per le nuove nomine e poi di nuovo tutto in mano a Marotta, Ausilio e Inzaghi

La data sul calendario è chiara: mercoledì 22 maggio, una data che nella storia dell’Inter ha già significato molto (dice niente il Triplete del 2010?), con ogni probabilità il club nerazzurro avrà un nuovo proprietario. Con la scadenza dei termini per la restituzione del bond contratto da Steven Zhang nel 2021, Oaktree escuterà il pegno e prenderà il controllo della società nerazzurra. Una rivoluzione, certo, ma fino a un certo punto.

Un nuovo proprietario, pur trattandosi di un fondo che per sua natura è interessato soprattutto ai risvolti economici dei suoi investimenti, non arriva per disfarsi di un asset il prima possibile e col rischio di perderci soldi. Anzi, di solito decidere di governarlo – per un tempo breve, medio o lungo – fino a quando le condizioni del mercato (leggesi: ci sarà un acquirente serio al prezzo desiderato dal venditore) non saranno ottimali per la cessione. In questo senso è esemplare la situazione già vissuta dall’altra sponda di Milano, per dire.

E Oaktree come governerà l’Inter? A livello burocratico sarà sciolto l’attuale consiglio d’amministrazione nerazzurro con le dimissioni dei membri di Suning o, nel caso di resistenza di quest’ultimi, di dimissione della coppia di consiglieri che già faceva riferimento al fondo. A quel punto la gestione diventerà ordinaria e non straordinaria col presidente Zhang, o un organo di controllo al suo posto, che dovrà convocare una assemblea degli azionisti per eleggere il nuovo cda. Tradotto: una procedura che, se non ci saranno intoppi, impiegherà una ventina di giorni nei quali il club rimarrà sostanzialmente fermo con buona pace dei rinnovi in agenda e i progetti di mercato.

Scaduti questi tempi e con una nuova organizzazione – che nelle sue figure d’azione sostanzialmente rimarrà la stessa visto che Oaktree nutre grande fiducia nel lavoro dei vari Marotta, Ausilio, Baccin e Antonello, ma in questo discorso va inserito pure Simone Inzaghi –allora tutto tornerà “come prima”. E l’Inter potrà tornare a lavorare al futuro, per cercare di tradurre concretamente lo slogan che ha fatto da sfondo al ventesimo scudetto e cioè “make room for more” (fate spazio per altri trofei).