"Non credo che vincere una coppa faccia sempre parte dei parametri con cui si giudica il successo. Ognuno ha i propri obiettivi. Se riesci a superarli di molto, come è successo quest’anno, devi comunque ritenerti molto soddisfatto". Parola di Gian Piero Gasperini che, dopo aver visto sfuggire la Coppa Italia nella finale contro la Juventus, ci riproverà nella serata di mercoledì 22 maggio quando condurrà l'Atalanta in di Europa League.
Per l'allenatore di Grugliasco si tratterà di una prima volta così come per la Dea che sarà chiamata ad affrontare un'avversaria di grande livello come il Bayer Leverkusen, in grado di vincere la Bundesliga senza aver mai perso una sfida nel corso di questa stagione. Chiaramente la voglia di sfatare un tabù che lega sia gli orobici che il proprio tecnico c'è, tuttavia ciò non cambierà la storia di quest'annata culminata con la qualificazione alla prossima Champions League.
"Prima finale europea? Suona bene. È un grande traguardo e motivo di soddisfazione, ottenuto in una stagione davvero positiva da parte di tutta la squadra. È il punto più alto della mia carriera? Sì, in termini di realizzazione e prestigio assolutamente. In termini di gratificazioni, per fortuna ne ho avute parecchie, anche se forse non allo stesso livello - ha spiegato il tecnico torinese in un'intervista rilasciata all'Uefa -. Ovviamente, se riusciamo ad aggiungere anche una coppa saremo ancora più soddisfatti. Ci sono state tre qualificazioni consecutive in Champions League per una squadra che giocava anche un ottimo calcio e segnava tanto. Anche la corsa in Champions League ci ha dato una grande spinta. Siamo arrivati a un passo dalla semifinale e abbiamo affrontato il Paris. È sempre rimasto il massimo traguardo raggiunto, ma devo dire che quest’anno forse lo abbiamo superato e siamo andati oltre”.
La sfida contro il Paris Saint Germain persa nell'estate del 2020 brucia ancora, però Gasperini sa come motivare i suoi e soprattutto come prendere gli avversari per quanto siano usciti sempre imbattuti nelle sfide incontrate sinora: "I loro risultati parlano da soli: non ha mai perso quest’anno. Affronteremo una squadra molto tosta, che ha fatto qualcosa di straordinario nel suo paese. Sono molto solidi e compatti, difficili da superare. Creare spazi contro di loro è difficile e in più hanno velocità e tecnica in attacco. Sono un’ottima squadra, altrimenti non avrebbero ottenuto questi risultati, ma anche noi abbiamo attributi importanti e spero di poter dare loro problemi per farli sbagliare - ha concluso l'allenatore nerazzurro -. Le due squadre hanno un modulo simile: sono molto contento, perché quando ho iniziato a usarlo qualche anno fa eravamo praticamente gli unici. Eravamo noi quelli strani. Adesso, in Champions ed Europa League, ci sono tante squadre che giocano allo stesso modo, anche se con il proprio approccio e il proprio stile. Tre difensori e tre attaccanti sono diventati di moda, si potrebbe dire, o almeno molto comuni”.