La rivincita di Kostas Sloukas, che l'anno scorso con la maglia dell'Olympiacos aveva fallito il tiro decisivo nella finale contro il Real Madrid, è compiuta. A 34 anni, con un polpaccio messo male, gioca la partita della vita e vince la sua quarta Eurolega: 24 punti, con 2/2 da due punti, 4/4 da tre e 8/9 ai liberi. Niente back-to-back per i blancos, nonostante una partenza da marziani.
Pronti via e subito il protagonista meno atteso a piazzare il primo break. È il più giovane in campo, il 20enne Eli Ndiaye, a strappare gli applausi della Uber Arena: 8 punti consecutivi per il 10-3 iniziale con cui il Real Madrid fa capire quanto siano infinite le risorse a disposizione di Chus Mateo. Le difese hanno un tasso di aggressività altissimo: Tavares è già a due falli dopo poco più di 3 minuti. Ma la qualità offensiva sul parquet è clamorosa, con Dzanan Musa su tutti: si viaggia a punteggio molto alto, dopo 6 minuti il tabellone dice Real Madrid 22-Panathinaikos 17. La squadra di Ataman fatica a stare a ruota dei campioni d'Europa: in più ci sono i 3 falli di Kendrick Nunn dopo 9 minuti a provocare cattivi pensieri all'ex coach dell'Efes. Mateo ruota un pò tutti i suoi fenomeni e il livello del gioco del Madrid non si abbassa mai: il primo quarto è dei blancos che ne segnano 36, contro i 25 dei greci.
Con Nunn costretto a guardare per la situazione falli, Ataman cerca la scossa con Sloukas e trova finalmente peso offensivo da Lessort (fin qui annullato da Poirier) che intorno alla metà del quarto ne mette sette di fila e riporta il Pana a -5. Il Real dei 36 punti segnati nel primo quarto non si vede più, Mateo rimette in campo Musa e Hezonja. I greens sono squadra tostissima: le triple di Grant e del ritrovato Vildoza assottigliano il divario, ora solo di un punto. Il Real ha un sussulto, anzi due: dalla distanza sono stavolta letali Musa e Campazzo, prima del tiro dalla media messo a segno da Sloukas che fissa il risultato sul 54-49 con cui le squadre vanno negli spogliatoi dopo un primo tempo di grande livello.
È sempre il playmaker di Ataman, super motivato dopo la delusione di un anno fa con la maglia dell'Olympiakos, ad aprire la ripresa con una tripla: per Sloukas quarto tiro a segno su quattro tentati, stessi numeri anche dalla lunetta. Tavares continua a faticare con Lessort e commette subito il suo terzo fallo. Stessa sorte poco dopo anche per Campazzo a certificare il nervosismo e le difficoltà del Real: una tripla di Nunn porta avanti per la prima volta il Pana (58-56) dopo 4 minuti del terzo periodo. I campioni in carica non riescono a reagire: soprattutto Hezonja litiga col ferro, ma anche il Pana si ferma e non ne approfitta. Per 3 minuti la retina si muove solo per un libero di Musa che dimezza lo svantaggio. La gara, sicuramente ora meno spettacolare rispetto ai primi due quarti, mantiene un'intensità e un agonismo da grande finale. Poirier commette una sciocchezza che rischia di costare carissima: fallo e tecnico che significano terzo e quarto per il francese. Il terzo quarto finisce 15-7 per il Pana, ora avanti di tre punti (64-61)
Mateo chiede aiuto ai suoi campioni senza tempo: Rodriguez, Llull e Fernandez in campo insieme nell'ultimo quarto della stagione di Eurolega. Il Chacho regala il -1 con una penetrazione da favola, ma altri due ex Olimpia - Grant e Mitoglu - riportano il Pana avanti di 9 con un break che rischia di diventare determinante. Il Real però non muore mai: il gioco da 3 di Hezonja e la tripla di Llull rimettono in partita i blancos. Ora ogni possesso è da tachicardia: Sloukas spara da 10 metri e fa esplodere i tifosi greci segnando la terza tripla della sua fantastica serata. Ancora Sloukas e Llull continuano la sfida tra fuoriclasse con altre due triple: siamo a poco più di quattro minuti dalla fine col Pana avanti 79-74. È il momento dei fenomeni e non può mancare Nunn che segna due canestri consecutivi riportando l'inerzia dalla parte dei verdi. Il quinto fallo di Campazzo non è una buona notizia per Mateo che inizia ad avere la faccia da sconfitto dopo aver osservato la parabola da lontano disegnata da Mitoglu che scuote la retina per il +10 greco a 129 secondi dalla sirena. Lessort diventa improvvisamente infallibile dalla lunetta, con un 5/6 per lui irreale. È l'ultima fotografia della finale. Finisce 95-80 per il Panathinaikos, a Berlino può iniziare una lunga notte di festa per Ergin Ataman e tutto il mondo green.
IL TABELLINO
REAL MADRID-PANATHINAIKOS 80-95
REAL MADRID: Campazzo 12, Musa 15, Hezonja 8, Ndiaye 8, Tavares 4, Rodriguez 11, Llull 6, Causeur 2, Fernandez, Abalde ne, Yabusele 6, Poirier 8. Coach: Chus Mateo.
PANATHINAIKOS: Nunn 21, Grant 11, Papapetrou 4, Mitoglu 8, Lessort 17, Sloukas 24, Vildoza 3, Kalaitzakis 2, Grigonis 6, Antetokoumpo, Hernangomez 5, Balcerowski ne. Coach: Ergin Ataman