FORMULA 1

Ferrari, the day after Montecarlo: sfida alla Red Bull... e alla McLaren

Montecarlo lancia la candidatura di Leclerc al titolo ma le incognite del ritorno a teatri d'operazioni più convenzionali non sono poche

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Smaltita la componente emozionale del trionfo di Leclerc sulle strade di casa, all'ordine del giorno del debrief monegasco della Ferrari ci devono essere per forza state le "conseguenze" di quanto successo nella tre giorni del Principato. Naturalmente al netto dell'anomalia assoluta ed esclusiva di Montecarlo. Nell'immediato dopogara il Team Principal delle Rosse aveva legittimamente glissato sullo scivoloso argomento "corsa al titolo", che però era tutt'altro che off topic. Perché a Verstappen e alla Red Bull era già capitato nel recente passato di incespicare, ma una o due volte nell'arco di una stagione: non due volte nell'arco di tre gare. Norris primo a Miami davanti a SuperMax, pronto riscatto dell'olandese a Imola, apoteosi monegasca di Leclerc, con Verstappen a sgomitare per affacciarsi alla top five dell'ordine d'arrivo - senza peraltro riuscirvi - preso in mezzo dalle Mercedes: purtroppo per Hamilton e Russell non esattamente "the class of the field", di questi tempi!

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La circospezione di Vasseur e la sua riluttanza a prendere in considerazione (a favore di telecamera e microfoni) le chances ferrariste da titolo si spiega ampiamente con quanto abbiamo appena evidenziato. Montecarlo è Montecarlo e - una volta lasciata - l'appuntamento è per l'anno dopo. Quanto alla concorrenza, beh battere la Red Bull è ormai possibile ma la McLaren può farlo tanto quanto la Rossa.

Ad un terzo del cammino di questa stagione intanto la Scuderia ha già raddoppiato lo score di vittorie del 2023. Beh, non ci voleva molto! Per quanto riguarda i diretti rivali (nel senso della McLaren, occorre tuttora dare del "lei" alla Red Bull), ammettendo che la sfida Mondiale Costruttori sia ancora aperta (anche quella per il titolo stesso, peraltro), la Ferrari dispone di un certo vantaggio in termini di classifica piloti. Sì perché la scelta di campo rossa è indiscutibile e obbligata.

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Montecarlo ha fornito una prova certa della lealtà di Sainz alla causa e della disponibilità a collaborare da parte del madrileno: almeno per ora, almeno al netto delle legittime ambizioni personali, GP per GP. Per contro, sul fronte opposto Norris e Piastri potrebbero molto presto - forse già dal Canada - innescare una rivalità esplosiva e dannosa per gli interessi del team, al di là dei quarantadue punti (in meno) che al momento separano l'australiano (molto in palla a Monaco) dal suo compagno di squadra inglese, non particolarmente incisivo nel weekend dell'ottava tappa del Mondiale. 

Non resta allora che attendere il GP del Canada e i suoi verdetti. Ah, già, Montreal... Un'altra "pista" anomala e... fuorviante. Okay, una cosa (e un corsa) alla volta. Per intanto: Ferrari, ora tocca davvero provarci!

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