Real Madrid, Ancelotti: "Dortmund pericoloso, ma voglio la Champions"
Il tecnico dei merengues a Repubblica: "L'Italia sta tornando: non ci sono fuoriclasse, ma la media è buona e..."
Il conto alla rovescia lo disturba il giusto, un po' perché ha imparato a misurare le emozioni e un po' perché la Champions e il suo giardino di casa e non c'è nessuno che sappia approcciare una finale come lui. Carlo Ancelotti è pronto a provarci ancora, a salire sul gradino più alto d'Europa con il suo Real ("La nostra storia si identifica con questa competizione a partire dalla sua creazione: nei primi 10 anni il Real l'ha vinta sei volte..."), ma sa bene quello che lo aspetta a Wembley: "Mica facile con il Dortmund - dice a Repubblica -. Loro sono forti, passano in un attimo dalla difesa all'attacco. Hanno eliminato il Psg in semifinale e l'Atletico ai quarti". Come dire che nulla è scontato e tutto va conquistato sul campo. Con la solita ricetta: "L'actitud, l'atteggiamento giusto, e la capacità di disfrutar, sapersi godere il privilegio di un lavoro che è anche un gioco". Aggiungeremmo la saggezza, quella del "nostro" Carlo, ma sarebbe superfluo.
Madrid è il suo presente e il suo futuro ("Allenerò fino a quando resterò al Real"), l'Italia e il Milan il suo passato, un passato che Ancelotti guarda sempre con grande attenzione: "L'Italia, a livello di risultati, sta tornando in alto nelle coppe. Tre finaliste l'anno scorso, con l'Inter a un passo dalla Champions. Quest'anno l'Atalanta ha vinto l'Europa League e la Fiorentina può provarci in Conference. Quello che manca è un ambiente da svecchiare. A livello tecnico? Non vedo fuoriclasse, a parte Donnarumma in porta. Sto parlando di una generazione simile a quella di Pirlo, Totti, Del Piero. Serve ancora un po' di tempo. La media comunque è buona, il gruppo c'è (si riferisce alla Nazionale di Spalletti, ndr), la squadra può fare bene".
Dal Real al suo Milan: "Seguo da lontano la squadra, con affetto. Da lì è tornato qui un Brahim Diaz straordinario. Il Milan ha un grande talento come Leao, da picchiare a volte. Se fosse con me lo picchierei tutti i giorni...".
Poi di nuovo il Real che verrà: "Mbappé? Parlo di quelli che alleno ora e che sono molto forti. Vinicius migliora ogni giorno, Bellingham ha capito subito cosa vuol dire Real. E' un gruppo unitissimo, lo dimostra come ha reagito agli infortuni gravi di Courtois e Militao in pochi giorni e ai tanti altri contrattempi. Sarà assorbire l'addio di un fenomeno del calcio come Kroos".
Wembley intanto si avvicina...
"Broccoli, salmone, pasta. Un'ora di siesta se ci riesco. Tanto il pomeriggio della partita il cuore batterà a 120, come sempre. Ma poi sul campo il ritmo torna normale".