VERSO OLYMPIACOS-FIORENTINA

Conference, Italiano: "In finale dobbiamo essere perfetti e avere il fuoco dentro"

 "Cercheremo di sfruttare un po' di esperienza data dall'anno scorso: dobbiamo sudare anche per Barone"

@Getty Images

Ad Atene è tutto pronto per l'ultimo atto della Conference League che domani vedrà di fronte Fiorentina e Olympiacos. E dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham, Vincenzo Italiano suona la carica e indica la via da seguire. "Anche quest'anno abbiamo onorato al meglio questa competizione che ci vede in finale dopo un percorso netto tra girone e gare successive - ha spiegato il tecnico della Viola -. Cercheremo di sfruttare un po' di esperienza data dall'anno scorso: conosciamo pericoli e vantaggi che si possono avere". "Dobbiamo interpretare questa partita come fosse l'ultima della vita perché nessuno ha la certezza di poterne giocare un'altra - ha aggiunto -. Dobbiamo cercare di essere perfetti e avere il fuoco dentro. In una finale non devi sbagliare niente". 

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"Commisso è carico ed è sempre un piacere vederlo: oggi appena arrivato ha fatto il discorso alla squadra, trasmette fiducia - ha detto Italiano - . Domani qualche goccia di sudore va buttata per lui, la sua famiglia e qualcuna in piu' per Joe Barone, la famiglia di Joe: questa tragedia la Fiorentina e soprattutto Commisso che ha perso un amico, non meritava".

"Tutti siamo più maturi, abbiamo più esperienza, conosciamo quella che è la preparazione e cosa necessita una finale - ha proseguito Italiano -. Questo per me è un vantaggio, poi in campo è un 50e50 come tutte le finali". "Arrivare a giocarle non è semplice e scontato e noi in due anni siamo riusciti a farlo. Sono percorsi difficili e ricchi di insidie", ha aggiunto. 

" Un po' di esperienza la abbiamo, qualcosa dietro ci portiamo e domani dobbiamo farlo vedere. Io vivo questa partita con grande attesa. - ha continuato -. Sento e leggo quello che dicono, per noi è una sorta di rivincita. Domani non dobbiamo commettere errori, rimanendo attenti e concentrati". "Lo scorso anno non abbiamo avuto un bell'epilogo, metteremo quell'amarezza per farla finire diversamente - ha aggiunto Italiano -. Sapendo che l'avversario è forte, di qualità e preparato: sarà tosta". "E' normale che sia diverso da quando sono arrivato - ha spiegato ancora -. Il mio sogno era raggiungere l'Europa con la Fiorentina e ci sono riuscito. Il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto notevolmente. Ripensando a Praga penso alle facce dei ragazzi al fischio finale e non vorrei rivederle domani. Per noi l'interpretazione della gara deve essere come se fosse l'ultima della carriera".

"Servirà massima percezione del pericolo, concretezza e concentrazione su tutto ciò che si va a fare. Una grande attenzione al dettaglio - ha proseguito il tecnico della Viola -. Non c'è tempo per replicare ed è una finale, quindi dico che servirà identità e furore agonistico. Quello non deve mancare, la partita è troppo importante". Poi qualche considerazione su  El Kaabi. " Per lui abbiamo portato catene e lucchetti... Sia lui che la squadra hanno fatto un grande percorso: se noi arriviamo imbattuti loro hanno fatto prestazioni grandiose nelle ultime partite, arrivando in finale con prove di alto livello - ha aggiunto -. Lui segna con regolarità e sa segnare in ogni modo, sta bene e sappiamo che è un punto di forza per il nostro avversario. Cercheremo di limitarlo, possiamo farlo con abnegazione e determinazione".

Infine chiusura sul futuro: "Sul futuro, davvero, il telefono spesso è spento o spesso in silenzioso e non mi interessa ascoltare niente. Siccome la semifinale non l'abbiamo giocata da tanto, dovevo solo concentrarmi su tutte le partite importanti. Il calcio è strano e certezze ne dà zero, pensiamo alla partita poi si valuterà tutto". 

BIRAGHI: "L'ESPERIENZA CONTA, NON DOBBIAMO FARCELA SFUGGIRE ANCORA"
Insieme a Italiano, ai microfoni si è presentato anche capitan Biraghi. "Le emozioni? Quando si avvicina la partita inizi a entrare nel clima e si inizia a sentire l'importanza - ha spiegato il terzino della Viola -. E' la seconda, una ce la siamo fatta scappare: per la seconda dobbiamo sudare di più". "Come nella vita in generale l'esperienza conta. Ci siamo già passati un anno fa e per noi non è una cosa nuova - ha aggiunto -. Spero che sia un qualcosina in più per poter attaccare questa finale". "Dovremo approcciare la partita come siamo abituati a fare e fare e fare tutto quello che abbiamo fatto in questi 3 anni senza cambiare niente e cercare di sbagliare il meno possibile - ha continuato Biraghi indicando la via da seguire per provare ad alzare la Coppa -. Le partite secche come questa le porta a casa chi sbaglia di meno". 

ARTHUR: "SI LAVORA TUTTO L'ANNO PER MOMENTI COSI'"
Dopo Italiano e Biraghi, è toccato ad Arthur parlare della finale di Conference contro l'Olympiacos. "Le mie condizioni? E' fine stagione, ma sto bene, spero per domani - ha spiegato il centrocampista della Fiorentina -. Non so se farò gol, ma l'importante è vincere". "Ho già giocato altre finali, ma ogni partita è diversa e cambia tutto - ha aggiunto -. Si lavora tutta la stagione per questo momento". "Io il rigorista? Ci alleniamo tutti a calciarli, non c'è uno che deve calciare per forza - ha proseguito -. Siamo 5 o 6, chi si sente meglio in campo può tirare. Dipende dalle sensazioni di quel momento". 

BONAVENTURA: "C'E' PIU' CONSAPEVOLEZZA"
Del pregara, delle emozioni e delle insidie della finale di Conference ha parlato poi anche Jack Bonaventura. "Oggi siamo abbastanza tranquilli, la tensione sale il giorno della partita - ha spiegato il centrocampista della Viola -. Ma sappiamo quello che dobbiamo fare. Abbiamo fatto una rifinitura normale, domani vediamo". " Non è scontato essere di nuovo qua, è un percorso difficile, giochi su tanti campi europei difficili contro squadre che fanno un calcio particolare e diverso da quello a cui siamo abituati in Italia - ha aggiunto ripercorrendo i nastri del cammino fatto in Conference -. Abbiamo fatto un bel percorso, forse anche meglio dell'anno scorso e approcciamo la gara con più consapevolezza. Poi domani non sarà facile". Poi una battuta sulla mancata convocazione in Nazionale per Euro 2024. " Sono dispiaciuto perché era una cosa bella ma non ci voglio pensare perché siamo qui a giocarci un trofeo, quindi andiamo avanti e concentriamoci sulla Fiorentina per dare una grande soddisfazione a tutti: club, tifosi e noi stessi", ha concluso. 

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