Italia, Spalletti: "Blocco Inter fondamentale, forti come lo erano quelli del blocco Juve '82"
Il ct azzurro a poco più di due settimane dall'esordio a Euro 2024: "Dobbiamo essere all'altezza dell'amore per la Nazionale"
Luciano Spalletti torna a parlare a poco più di due settimane dall'esordio dell'Italia a Euro 2024: "Noi ci stiamo preparando perché quelli che ci hanno preceduto ci hanno mostrato la via - ha detto il ct dal palco degli European Global Soccer Awards -. Dobbiamo farci trovare pronti ed essere all’altezza di tutto l’amore per la maglia della Nazionale". Poi si è soffermato sull'importanza del blocco Inter per la sua squadra: "È fondamentale, meno male che c’è ancora chi crede nel talento italiano, perché ce n’è tanto e bisognerebbe dargli più spazio".
Tra i 30 preconvocati in vista dell'appuntamento estivo ci sono i nerazzurri Acerbi, Barella, Bastoni, Darmian, Dimarco e Frattesi: "Avere sei della stessa squadra per noi è tanta roba, perché non è più come una volta che la Nazionale era formata da tre club come Juve, Inter e Milan, o Roma. Ora ci sono giocatori di tutte le squadre: del Genoa, del Bologna… Per ciò avere qualcuno che giocando si guarda con gli altri e si dice 'siamo noi e possiamo fidarci perché lo abbiamo fatto vedere con la vittoria del campionato' è un vantaggio".
Qualcuno gli ha poi chiesto un paragone tra il blocco Inter e quello Juventus, anche in quel caso composto da sei giocatori, che guidò l'Italia al trionfo ai Mondiali del 1982 (Cabrini, Gentile, Rossi, Scirea, Tardelli e Zoff): "Il blocco Inter ha una mentalità e un modo di stare in campo tutti suoi. Sono calciatori forti come lo erano quelli di quella Juve, chiaro che poi devono essere loro bravi a trovare la completezza del sentirsi squadra attraverso questa amicizia che hanno nel loro club".
Inevitabile, poi, parlare del suo Napoli e di ciò che ha in comune con la Nazionale attuale: "Quella squadra aveva e ha tante cose speciali. Prima di tutto bisogna parlare della qualità dei calciatori, ma anche di una città passionale, che ti passa tante cose. Nel calcio i miti sono importanti e per questo ne ho convocati 5 a Coverciano (Antognoni, Baggio, Del Piero, Rivera e Totti, che saranno in ritiro con gli Azzurri il 3 giugno, ndr). Lì avevamo un mito, Maradona, che, anche se non c’è più, lo sentivamo e vivevamo tutti i giorni. Dietro il suo mito, insieme ai calciatori e alla città, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo".