Jannik Sinner sembra aver giocato al "gatto con il topo" nel corso della sfida contro Richard Gasquet. Il 22enne altoatesino ha sfruttato l'incontro con il coriaceo francese per provarsi sulla terra rossa e sfruttare qualche colpo da affinare, senza però lasciare mai tregua all'avversario. Un match che è stato provante fino a un certo punto, soprattutto visto che il 37enne transalpino ha concluso ben presto le energie a proprio favore. Quanto emerso dal Philippe-Chatrier non è però da sottovalutare, soprattutto ora che arriva il russo Pavel Kotov, un "incubo" per l'atleta di Sesto Pusteria.
Quando Sinner pensa al moscovita, la mente va subito all'ATP Masters 1000 di Madrid dove il bolzanino si impose senza troppi drammi per 7-5 6-2. Non fu però il risultato a preoccupare, quanto l'anca che proprio in quel momento divenne l'avversario numero uno dell'azzurro, costretto a passare per tre set contro Karen Khachanov prima di alzare definitivamente bandiera bianca.
Sinner è uno "scienziato", non crede nella cabala, però un minimo di paura si può far sentire visto che Kotov ha superato Stanislav Wawrinka dopo una vera e propria maratona. Questo lo potrebbe rafforzare, ma i colpi sperimentati dal fuoriclasse tricolore potrebbero diventare letali, soprattutto se l'azzurro dovesse decidere di allungare gli scambi e venire a rete, sfiancando l'avversario sulla distanza.
Sembrerebbe una contraddizione visto che Sinner è appena rientrato dal fatidico infortunio che ha tenuto i tifosi italiani con il fiato sospeso, ma l'atteggiamento mostrato contro Gasquet è quello: prolungare il gioco, costringere gli sfidanti a correre prima di stenderli con diagonali chirurgiche sotto rete oppure stroncandoli con turni di battuta diversi l'uno dall'altro. Il rovescio è ancora da settare al meglio, ma Sinner sembra sulla strada giusta e nella giornata di venerdì 31 maggio si potrà capire se vi siano i presupposti per migliorare i quarti di finale raggiunti nel 2020.