Un giudice spagnolo ha ampliato le sue indagini sull'accordo della federazione spagnola di portare la Supercoppa spagnola in Arabia Saudita e ha incluso tra gli indagati l'ex giocatore Gerard Piqué. Negli atti del tribunale messi a disposizione della stampa, il giudice Delia Rodrigo ha formalmente incluso l'ex difensore della Spagna e del Barcellona in un gruppo di persone ora sotto indagine ufficiale. L'indagine sta esaminando i sospetti di corruzione e riciclaggio di denaro nell'ospitare la Supercoppa spagnola in Arabia Saudita, operazione orchestrata dall'ex presidente federale Luis Rubiales.
Il tribunale di Madrid ha dichiarato giovedi' che i contratti firmati tra la federazione e l'Arabia Saudita nel 2019 e nel 2020 si traducono in un accordo decennale per organizzare il torneo di minicalcio nella nazione mediorientale per 40 milioni di euro (43 milioni di dollari) all'anno.
Ma i documenti sequestrati durante i raid della polizia a marzo hanno dimostrato che altri 4 milioni di euro all'anno dovevano essere pagati come commissione alla societa' di intrattenimento sportivo Kosmos di Pique' mentre l'ex calciatore giocava ancora per il Barcellona e partecipava alla Supercoppa.
Da allora Piqué si è ritirato dal calcio. Kosmos è stata coinvolta nel rinnovamento della Coppa Davis del tennis e anche nell'avvio della competizione di calcio alternativa della King's League in Spagna che si e' espansa in America Latina. Ad aprile, lo stesso giudice ha chiesto il congelamento di un conto bancario di Kosmos. Il caso e' ancora nella fase investigativa. Il giudice puo' decidere di accantonare il caso oppure andare a processo.
La polizia ha arrestato Rubiales e altri dipendenti della federazione all'inizio di aprile. L'indagine e' stata poi ampliata per includere il successore di Rubiales, Pedro Rocha che ha assunto la carica di presidente ad interim della federazione dopo che Rubiales si e' dimesso a settembre, settimane dopo essere diventato motivo di imbarazzo a livello nazionale per aver baciato una giocatrice senza il suo consenso durante la cerimonia di premiazione della Coppa del Mondo femminile