Dopo l'incontro di ieri in cui Inter e Lautaro Martinez avevano messo sul tavolo le proprie carte in merito al rinnovo di contratto, oggi grandi passi avanti tra le parti. La richiesta di 12 milioni di euro a stagione (tra l'altro a salire anno dopo anno) dell'entourage si era scontrata con l'offerta da 9 milioni di euro più bonus del club così nelle ultime ore l'attaccante argentino ha scelto di venire incontro alle esigenze dei nerazzurri accettando la base da 9 milioni magari ragionando su bonus più facili e più corposi. Non è ancora il momento della fumata bianca con gli annunci ufficiali ma l'intesa - che avrà nuova scadenza nel 2029 e nessuna clausola - non è mai stata così vicina. E Alejandro Camano, procuratore del bomber nerazzurro, conferma: "Abbiamo raggiunto un principio di accordo".
L'Inter dai primi incontri - datati fine 2023 - a oggi, aveva sempre fatto capire come oltre i 10 milioni tra fisso e bonus non si potesse andare, cifra attorno alla quale l'entourage dell'argentino aveva anche inizialmente dato un sì di massima, da qui l'ottimismo raccontato in lungo e in largo nel corso dei mesi. Però le cose erano cambiate recentemente e non c'entra la questione Zhang-Oaktree, visto che i paletti entro cui si può muovere l'Inter si sono mossi di poco col cambio di proprietà. Qualcuno parlava della possibile ombra del PSG, altri del desiderio di Lautaro di pareggiare lo stipendio che prenderà Vlahovic nel 2025/26 (e non a caso la Juventus vorrebbe allungare l'accordo col serbo per spalmare l'ingaggio) come giocatori più pagati della Serie A.
Tutto superato dalla volontà del capitano interista che ha dato mandato al proprio agente di accettare le condizioni del club, facendo seguito coi fatti alle tante belle parole spese nelle ultime settimane nei confronti di squadra, società e tifosi.
Senza un accordo, d'altronde, non ci sarebbero molte alternative oltre l'addio. Perché l'Inter non vuole iniziare la stagione 2024/25 senza un accordo col capitano col rischio di ripetere un altro caso Skriniar: se Lautaro arrivasse a giugno 2025 col contratto in scadenza alla fine della stagione successiva, lo spettro di un altro addio - ancor più doloroso, non solo economicamente - a parametro zero sarebbe inconcepibile.