BOXE: IBA, ULTIMATUM DEL CIO UNA FARSA ASSOLUTA E UNA VERGOGNA

"Una farsa assoluta e una vergogna". Cosi' l'International Boxing Association (Iba) commenta l'"ultimatum" lanciato dal Cio agli atleti e alle federazioni di pugilato dopo la decisione dell'Iba stessa di fissare dei milionari premi in denaro per chi conquistera' medaglie alle Olimpiadi di Parigi. Dal Cio, ieri, e' arrivato un chiaro avvertimento: chi aderira' all'Iba sara' escluso dalle successive Olimpiadi di Los Angeles 2028. In un comunicato, l'Iba sottolinea di non avere "mai vietato ai nostri atleti di partecipare a nessun evento, noi li supportiamo attivamente al massimo e continuiamo a farlo a tutti i costi. Sembra che il Cio non riesca a riconoscere gli stessi valori che noi dell'Iba teniamo a cuore...una misura chiara e una mancanza di impegno altruistico e dell'integrita' su cui pontificano".

L'Iba fa poi una "panoramica delle sfide che l'Iba ha dovuto affrontare, dimostrando al tempo stesso il suo legittimo posto come unico organo di governo internazionale riconosciuto della boxe": dal cambio dei vertici al pagamento dei debiti della precedente organizzazione, l'Aiba, da un programma finanziario definito "forte e trasparente" con uno "sponsor principale valido (Gazprom, ndr)" all'organizzazione del sistema arbitrale, l'Iba sostiene di avere "gestito positivamente le questioni presentate dal Cio" sottolineando pero' che "il Cio dice che non e' sufficiente e non lo riconosce". La dichiarazione del Cio e' quindi per l'Iba "ambigua e faziosa" e "mostra ancora una volta la vera identita' del Comitato olimpico internazionale". Poi, in riferimento alla gestione da parte del Cio del torneo olimpico di boxe per Parigi 2024: "Resta vera l'ammissione da parte del Cio di non essere in grado di gestire gli eventi di qualificazione, e di fatto le finali della competizione di boxe. Molte federazioni nazionali hanno commentato la loro esperienza negativa in questo viaggio per Parigi 2024 e sono state testimoni del livello molto basso di eventi quasi eseguiti a malincuore". "Questa -continua l'Iba- e' una chiara dimostrazione di discriminazione nei confronti dell'intero sport della boxe e dell'Iba in particolare nella sua forma piu' pura, quest'ultima dichiarazione del Cio mostra e convalida un'organizzazione che non ha alcun rispetto per una Federazione internazionale indipendente pienamente funzionante, insieme ai suoi membri, arbitri, allenatori e, soprattutto, i nostri pugili".