LE PAGELLE DEL MUGELLO

Monocolore azzurro al Mugello: Bagnaia è rock, per Bastianini un pieno d'orgoglio

Nessun dieci in pagella al Mugello, ma il due volte campione del mondo ducatista sfiora la perfezione

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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 9,5

Pecco li suona tutti. Lascia il Mugello dopo un weekend storico per Ducati e di pieno rilancio personale nella corsa al titolo: due vittorie nei due diversi format di gara per il Bagnaia forse più rock di sempre: un momento d'oro da far valere (sul piano psicologico) nella lunga pausa di un mese di giugno che - scattato con il sabba motoristico sulla colline della Toscana - si chiuderà nella calma piatta (solo apparente) di Assen di domenica 30. Un mese intero da assaporare in vista di una estate che si preannuncia rovente. Il giudizio complessivo manca la doppia cifra solo a causa della leggerezza del bloccaggio su Alex Marquez nella prequalifica del venerdì. Solo una leggerezza appunto, che però (sotto forma di penalizzazione in griglia) obbliga il nostro a prendersi qualche rischio in più nella bagarre del via.

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JORGE MARTIN: VOTO 7,5

Infilato senza tanti complimenti da Bagnaia una quindicina di secondi scarsi dopo il via, lo spagnolo riordina in fretta le idee e produce un paio di assalti successivi al suo rivale nella corsa al titolo. Giusto provarci e non lasciare nulla di intentato nella sfida al pilota che gli aveva negato la vittoria in casa a Barcellona ma il doppio sforzo costa a Jorge una sorta di calo di tensione finale che lo mette sotto attacco da parte di Bastianini, il quale non se lo lascia ripetere e infila Martinator senza possibilità di replica all'ultima Bucine.

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ENEA BASTIANINI: VOTO 8,5

Grinta da vendere, autostima pure. Superato da Marquez al culmine di una sfida durata venti giri, Enea non molla la coda della Desmosedici del Cannibale e lo ricaccia dietro senza chiedere permesso a poco più di un giro dalla bandiera a scacchi. Poi sullo slancio si trova proiettato... dalle parti di Martin e gli soffia il secondo gradino del podio: un favore... involontario al compagno di squadra (quattro punti in meno per Martin) ma soprattutto un pieno di d'orgoglio (anzi due) ai danni dei due piloti spagnoli che puntano entrambi a salire nel 2025 sulla Ducati di Enea.  

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FRANCO MORBIDELLI: VOTO 7

Tre giorni da protagonista o quasi per Franco che mette sull'asfalto il miglior weekend dell'anno, almeno fin qui. Il problema, se vogliamo chiamarlo così, è estendere il rendimento della tre giorni del Mugello alle prossime tappe del calendario. Intanto, giusto godersi una bella boccata d'aria, da far valere presto e bene in chiave mercato 2025. Meglio insomma approfittare dei quattro fine settimana di pausa prima di Assen per provare a mettere sotto chiave un buon contratto per la prossima stagione.

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MAVERICK VINALES: VOTO 5,5

Da quando è approdato in Europa (dopo le gare overseas e la tappa one-off di Portimao nel nostro continente) Maverick ha tolto una o due marce e al Mugello - nonostante la prima fila sullo schieramento di partenza - è uscito dalla top five della classifica generale a vantaggio di Acosta. Insieme a lui, Aprilia Racing non trae beneficio dalla gara di casa. L'hype emozionale di ALEIX ESPARGARO (VOTO 5) poi è rimasto incollato alle curve di Barcellona. Tocca volare pagina: Assen da questo punto di vista è una chiamata alla riscossa, da preparare nei minimi dettagli. 

FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 6

Il romano si guadagna la sufficienza con una gara solida e un finale in buona progressione ma il settimo posto finale (replica esatta del risultato del sabato) davanti a Vinales non lo spinge davvero sotto i riflettori dai quali - per rimanere in tema - rimane lontano... anni luce il suo compagno di colori VR 46 MARCO BEZZECCHI (VOTO 4). Involuzione purtroppo confermata per il romagnolo: fuori dalla top ten e dietro al compagno di squadra sia nella Sprint che nel GP full distance. Non è il ancora caso di infierire ma Bezzecchi ha al di là di tutto l'obbligo morale di rialzare la testa e il suo team il compito preciso di scuotere Marco in un passaggio complicato della sua carriera che - tra brevi e rari sprazzi di luce - perdura ormai dallo scorso autunno.

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MARC MARQUEZ: VOTO 6,5

Il Cannibale ci ha (ri)abituato bene. Per questo il risultato domenicale - molto buono nel suo complesso - è decisamente peggiorativo rispetto al secondo posto della vigilia. Mette sotto pressione Bastianini per venti giri, lo passa ma non capitalizza sul colpo ben studiato e ben riuscito, tanto da subire il ritorno dell'italiano (che probabilmente non si aspettava più), pensando forse di averlo ridotto a più miti consigli. Invece Enea era lanciatissimo nella missione doppietta azzurra.

PEDRO ACOSTA: VOTO 6

Fa un passo indietro (anzi due) in classifica rispetto alla Sprint, chiudendo la top five con un piazzamento che di sicuro non lo appaga e che lo vede (primi giri a parte), impegnato... a non distrarsi troppo nella terra di nessuno, con i primi fuori portata e quelli alle sue spalle mai in grado di impensierirlo. Pedro insomma è giocoforza costretto ad accontentarsi: un altro step di esperienza, utilissimo nella sua (veloce) marcia di avvicinamento al vertice.

 

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