FORMULA 1

Da Montecarlo e Montreal: Leclerc "vede" Verstappen, Norris terzo incomodo

Si torna in Nordamerica per un appuntamento da "tutte le carte sul tavolo" prima della lunga estate europea del Mondiale

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Due domeniche dopo l'apoteosi monegasca, la Ferrari punta su Montreal per la prova del nove e la conferma della candidatura di Charles Leclerc ad una sfida per il titolo che solo un mese fa sembrava completamente impensabile e che invece alla nona (appunto) tappa del Mondiale chiede conferme. Si torna in Nordamerica cinque settimane dopo Miami dove (causa vittoria di Lando Norris) le certezze Red Bull avevano conosciuto le prime crepe, allargate poi (dopo la relativa serenità riportata a Milton Keynes dalla vittoria "riparatrice" di Verstappen a Imola) dal successo di Leclerc nella velocissima processione laica e motorizzata sulle sue strade di casa. Il monegasco intravede la sagoma della Red Bull dell'olandese... trentuno punti più in là (169 a 138): ancora fuori dalla portata psicologica dei venticinque punti che spettano al vincitore ma non del tutto indistinta.  

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Attenzione però a sottovalutare la minaccia McLaren: Norris ha già da un paio di appuntamenti oltrepassato quota cento e con centrotredici è molto più vicino lui a Leclerc di quanto il ferrarista sia al leader. Sono già in tripla cifra anche Carlos Sainz e Sergio Perez (108 e 107 punti rispettivamente). Il madrileno deve trovare un po' di sprint in più ma è inevitabile che - con il passare del tempo - il suo focus sia sempre più sulla necessità di trovare un tempi brevi una nuova sistemazione. Il messicano invece chiude la top five del ranking e già questo è emblematico di come per Red Bull il Mondiale si stia complicando, dentro le anomalie di una stagione nella quale le complicazioni del cosiddetto Hornergate e della graduale fuoriuscita di Adrian Newey si sono misteriosamente ma inequivocabilmente mischiate alle certezze di una situazione di predominio che - la Formula Uno è sempre fatta di cicli - potrebbe aver imboccato il viale del tramonto. Presto per dirlo? Montreal può indicare una via, Ferrari e McLaren sono nella posizione migliore per seguirla.

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Dalla sua parte, per quello che può contare in uno sport che spinge sempre in avanti, Verstappen ha la vittoria nelle due più recenti edizioni del GP del Canada, mentre Leclerc e Sainz puntano a rinfrescare l'albo d'oro ferrarista (di Sebastian Vettel nel 2018 l'ultimo centro) su un circuito che del quale Michael Schumacher ha attraversato per primo la linea d'arrivo per sei volte nell'arco di otto anni: dal 1997 al 2004.

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È fissata ancora più in alto l'asticella di Norris e del suo compagno di squadra Oscar Piastri: l'ultima vittoria targata McLaren è quella autografata nel 201 da Lewis Hamilton, episodio conclusivo di una terzo episodio di una tripletta aperta due anni prima dallo stesso sir Lewis e proseguita da Jenson Button.  

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Hamilton è a pari merito con Schumacher il recordman di vittorie sull'Isola di Notre-Dame: sette sigilli, proprio come i loro titoli iridati. Il primo con la Benetton prima della sestina con la Ferrari per Michael, i primi tre con la McLaren-Mercedes e i quattro successivi (il più recente nel 2019, prima di due cancellazioni-Covid) con la Mercedes tout court per sir Lewis.

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