È durata meno di tre mesi l'avventura di Igor Tudor sulla panchina della Lazio. Annunciato il 18 marzo come successore di Maurizio Sarri, l'allenatore croato ha portato la squadra alla qualificazione in Europa League ma poi qualcosa si è rotto con i vertici del club. Negli ultimi giorni ci sono stati un paio di incontri che hanno rimarcato le differenze tra le parti su mercato e prospettive della rosa. Tudor, partito per le vacanze, ha deciso di fare un passo indietro e di dimettersi. L'ufficialità delle dimissioni, accettate dal club, è arrivata in serata. "La S.S. Lazio comunica che, in data odierna, Igor Tudor ha rassegnato le proprie dimissioni da responsabile della prima squadra - si legge nella nota della Lazio - La Società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto, augurando le migliori fortune personali e professionali".
Intanto si fanno già i nomi dei possibili sostituti: da Massimiliano Allegri, sogno del presidente Lotito, a Marco Baroni, reduce dalla splendida salvezza sulla panchina del Verona, che al momento è in pole per prendere il posto di Tudor. Poi Ivan Juric, che ha chiuso la sua avventura al Torino. Ma si parla anche di un clamoroso ritorno di Maurizio Sarri.
Il lungo tira e molla tra la società e Igor Tudor, che non sono riusciti a colmare le distanze di vedute sul mercato e sulle prospettive tecniche della rosa, ha indispettito anche i tifosi della Curva Nord che nella notte tra martedì e mercoledì, dopo la fumata grigia del secondo summit tra le parti, avevano esposto fuori dallo stadio Olimpico uno striscione contro l'allenatore croato. "Come allenatore da valutare, come uomo Tudor uomo di merda" recita lo striscione offensivo.
Nel post, a corredo della foto, la seguente frase: "Il valore di un uomo di comando si vede da come si rapporta non con chi sta sopra di lui ma con chi sta sotto di lui!! Un giocatore, un magazziniere, un massaggiatore hanno tutti lo stesso valore!".
LO STRISCIONE CONTRO TUDOR