Ci sono due variabili per così dire impazzite nel menu dell'ormai imminente weekend del Gran Premio del Canada: una certa, l'altra molto probabile. La prima è la riasfaltatura del circuito semipermanente realizzato sull'Isola di Notre-Dame (sul fiume San Lorenzo) intitolato a Gilles Villeneuve, la seconda sono invece le previsioni meteo che - come è abbastanza normale da queste parti - sono all'insegna della più spiccata variabilità. Variabili impazzite appunto, che si aggiungono all’incertezza portata in una stagione che a Montreal inizia il suo terzo centrale, dagli ordini d'arrivo dei GP del mese di maggio: due volte su tre ad attraversare per primi la linea d'arrivo NON sono stati Max Verstappen e la Red Bull. Pur saldamente al vertice delle classifiche generali Piloti e Costruttori, il binomio prenditutto dei tre ultimi anni si è imposto solo nel weekend centrale dello scorso mese ad Imola, cedendo invece il passo a Lando Norris e alla McLaren nel precedente GP di Miami e naturalmente al trionfo di Charles Leclerc e della Ferrari sulle strade di Montecarlo.
Insomma, un Mondiale tendente all'imperfetto e all'incertezza. Un Mondiale da mmmm... come Maggio, Miami, Monaco e Montecarlo, nel quale SuperMax in tempi recemti è riuscito a mettere i punti sulle i (come la I di Imola!) solo in Romagna. Giochi di parole a parte, i giochi (ok, era l'ultimo...) sono tutt'altro che fatti. La riasfaltatura del tracciato potrebbe di nuovo esaltare le qualità della RB20 a disposizione dell'olandese e del recentemente riconfermato Sergio Perez.
A rimescolare le carte potrebbero invece essere le condizioni meteo che promettono variablilità per tutti e tre i giorni di azione in pista, con la probabilità di precipitazioni intermittenti, suscettibili di minare l'equilibrio delle forze in campo ed allargare il campo dei pretendenti alla pole position e lala vittoria o quantomeno ai gradini del podio, magari anche al di là di Ferrari e McLaren.