Un fuoco brucia nell'animo di Vito Dell'Aquila ed è la fiamma olimpica. Dopo aver vinto a Tokyo la medaglia d'oro nei 58 chilogrammi, il 23enne di Mesagne è pronto a ripetersi per conquistare uno storico bis nel taekwondo. Nonostante le difficoltà incontrate nell'ultimo triennio, il portacolori dei Carabinieri ha chiuso il discorso qualificazione vincendo il Grand Prix Final e lanciandosi verso l'appuntamento a cinque cerchi con la grinta di chi vuole conquistare tutto.
A Tokyo è stato il primo italiano a vincere un oro. Come si è sentito quando è salito sul podio?
È stata un'emozione unica. Sul cellulare avevo l'oro olimpico come sfondo e, quando l'ho ricevuta, sono rimasto incredulo. Nonostante credessi in me stesso, è difficile comprendere appieno quelle emozioni.
Come ha festeggiato con la squadra azzurra la vittoria?
Sono arrivato tardissimo la sera avendo dovuto fare l'antidoping, motivo per cui in mensa ho trovato pochissime persone. Nei giorni successivi ho ricevuto però un sacco di complimenti, peccato che quella di Tokyo è stata un'Olimpiade diversa. A causa delle restrizioni Covid non abbiamo avuto modo di festeggiare come mi sarebbe piaciuto fare.
Nonostante questi limiti, ha avuto modo di incontrare nel villaggio olimpico qualche mito dello sport?
Alcuni già li conoscevo perché vivevano insieme a me all'Acqua Acetosa, mentre altri ho avuto la fortuna di incontrarli lì o dopo le Olimpiadi.
Com'è stato accolto quando ha raggiunto Mesagne con la medaglia?
Quando in passato mi era capitato di vincere una medaglia importante, i tifosi mi aspettavano al ritiro bagagli. Questa volta, appena sceso dall'aereo, c'erano persone che mi aspettavano fuori dall'aereo. È stato bellissimo, anche se al momento mi sono sentito a disagio non essendo abituato a vedere così tante persone per me.
Lo spostamento in avanti di un anno delle Olimpiadi l'ha aiutata?
Da un punto di vista umano probabilmente sì, anche perché ciò mi ha consentito di presentarmi a Tokyo con maggior maturità. A livello prettamente tecnico non mi ha giovato tantissimo perché mi ero qualificato vincendo il Grand Prix Final e lo slittamento di un anno con annessi dubbi e incertezze mi ha in parte penalizzato. Le gare prima delle Olimpiadi non sono andate benissimo, tuttavia mi sono ripreso e ho conquistato quello che meritavo.
A Parigi ha fatto maggior fatica a qualificarsi. Cos'è successo in questo triennio?
È stato un triennio particolare visto che ho avuto diverse difficoltà. All'inizio abituarsi allo status di campione olimpico è stato complicato. Tutti mi mettevano pressione sotto questo aspetto, anche se dentro di me non cambiava nulla. Gli avversari ti iniziano a conoscere e affrontare gli incontri come se fosse la partita della vita, ma anche questo va messo in conto, tuttavia ci sono stati soprattutto una serie di infortuni come la lesione alla caviglia nel 2022, la frattura scomposta al braccio nel 2023, ho avuto un problema alla costola e ciò mi ha portato ad affrontare un periodo veramente negativo. Da lì in poi sono rinato e ho iniziato a prendere le cose con maggior leggerezza tanto che le ultime gare le ho fatte benissimo vincendo nuovamente il Grand Prix Final. In questo triennio ho comunque vinto un Mondiale e un bronzo agli Europei a dimostrazione di come non sia andato piano.
Come si sta preparando in questi mesi all'appuntamento olimpico?
Non ci stiamo allenando a fondo, di più. I carichi sono intensi e per questo sto iniziando a sentire la stanchezza. Non sono più un ragazzino alle prime armi e senza pressioni, sento però la stanchezza e questo ti porta a combatterla. Gli allenamenti devono essere intensi se si vuole raggiungere un risultato importante come l'oro olimpico.
Cosa si aspetta dal torneo olimpico? C'è qualche avversario che teme maggiormente?
Non temo nessuno perché li rispetto tutti e so che sarà difficile con ciascuno di loro. Qualsiasi incontro sarà una battaglia e per questo vado lì per vincere con chiunque.
Oltre all'oro olimpico, ha già vinto il Mondiale, l'Europeo e il Grand Prix, vincendo di fatto tutto quanto c'è a disposizione. Quali sono i traguardi che vorrebbe conquistare?
Uno spicca su tutti ed è l'oro a Parigi 2024. Dentro di me brucia la voglia di realizzare questo sogno. Per quanto riguarda il futuro non mi interessa in questo momento, mi interessano solo le Olimpiadi.