Il Forte dei Marmi è campione d’Italia per la quinta volta negli ultimi 10 anni. I rossoblù vincono lo scudetto al termine di una serie equilibrata, rimasta in equilibrio per 5 partite. Dopo Gara 1 vinta dai veneti ai rigori, una gara 2 decisa da un glaciale rigore di Torner a tempo ormai scaduto. Gara 3 vinta dal Forte con un inizio veemente; poi la quarta partita, che il Trissino ha impattato con un lottato 2-1. E infine lo spareggio, in un PalaForte sold out, è stato un inno all’equilibrio, con lo show dettato dai due portieri, Gnata e Zampoli, che daranno garanzie anche alla Nazionale in vista del Mondiale di Novara in programma il prossimo settembre. E a proposito di Azzurri, il C.T. Ale Bertolucci conquista il suo terzo tricolore consecutivo, dopo i due vinti proprio sulla panchina del Trissino. Uno scudetto, anzi un double contando la Coppa Italia, che resteranno indelebili, perché dopo una sola stagione il tecnico viareggino lascerà Forte per accasarsi al Bassano.
LA PARTITA
Mendez spezza l’equilibrio con una conclusione al volo da autentico uomo d’area. Pareggio di Torner un minuto più tardi e squadre negli spogliatoi sull’1-1. Poi il Forte passa, con una magia di Galbas, che infila l’incrocio di Zampoli, quando alla sirena di fine stagione mancano 18’07. Forte (Galbas e Torner) e Trissino (Cocco) falliscono tre tiri diretti in una partita ad alta tensione, ma ben arbitrata da Eccelsi e Silecchia. Il Forte fa sua gara 5 e lo scudetto allungando con Ipinazar, che salta netto Cocco e batte l’ex compagno Zampoli, mentre Torner in empty net sigla il 4-1 conclusivo, punteggio che penalizza oltremodo il Trissino.
BERTOLUCCI: "SCUDETTO STRAMERITATO"
Per Alessandro Bertolucci si tratta di uno scudetto vinto con ampio merito, al termine di una serie di finale combattuta e spettacolare, che il suo Forte ha saputo affrontare superando le difficoltà dell'infortunio di Ambrosio, perfezionando oltremodo l'assetto difensivo "Siamo stati squadra, ci siamo ritrovati e abbiamo sofferto insieme - afferma il mister viareggino - in queste finali abbiamo cambiato il nostro modo di giocare e alla fine abbiamo strameritato questo scudetto, perché abbiamo dettato legge dalla prima giornata. Il Trissino è una grandissima squadra, con l'ossatura della nazionale (di cui Bertolucci è C.T.) che ci ha fatto sudare le pene dell'inferno. A noi mancava anche Ambrosio, il capocannoniere del campionato, ma alla fine abbiamo vinto meritatamente". Pedro Gil, catalano di nascita, ma tifoso del Real Madrid, ieri sera ha chiuso una carriera da autentico galacticos, conquistando il suo quinto scudetto in Italia. Il quarto con il Forte "E' stata una partita speciale e sono felice di aver concluso così la mia carriera. Come sarà la mia vita senza hockey lo potrò sapere tra qualche settimana o mese, ma spero di rimanere all'interno di questo mondo".