Sara Fantini, ventiseienne lanciatrice emiliana doppia figlia d'arte, conquista una splendida medaglia d'oro nella finale del martello femminile ai Campionati Europei con 74.18, al termine di una gara coraggiosa in cui è andata in testa al secondo tentativo con 72.30, per poi incrementare al quarto grazie alla misura poi vincente che nessuna avversaria ha più superato, con la polacca primatista mondiale Anita Wlodarczyk argento a 72.92 e la francese Rose Loga bronzo a 72,68.
LE DICHIARAZIONI DI FANTINI
"Una serata che non dimenticherò mai. Sono veramente felice, i ‘grazie’ da dire sono tanti, a partire dal mio gruppo sportivo e dalla mia allenatrice, con cui abbiamo superato alcuni momenti difficili. È stata una gara bellissima perché in progressione: mi accade di rado, di solito lancio bene all’inizio poi non riesco a crescere durante la gara. Servirà tempo per realizzare cosa ho fatto: sono al settimo cielo”.
LA STORIA AGONISTICA DI FANTINI
"Nata il 16 settembre 1997 a Fidenza è la primatista italiana del martello. Pur essendo figlia di due lanciatori, il papà è Corrado “Cocco” Fantini finalista olimpico del peso nel 1996 e la mamma Paola Iemmi specialista delle prove multiple e poi del giavellotto, Sara è rimasta lontana dai campi di atletica fino al 2013. Dopo un paio di mesi di preparazione,
iniziando con il lancio del disco, si è piazzata undicesima nel martello alla prima apparizione tricolore tra le allieve. In precedenza aveva già dimostrato le sue attitudini sportive: sette anni di tennis e anche l’equitazione, praticata con la “monta americana”, quella dei classici film western. Seguita inizialmente dalla mamma nel campo di Fidenza, dal 2015 con il supporto tecnico di Nicola Vizzoni e dal 2016 con quello di Marinella Vaccari (coach dell’ex primatista italiana Ester Balassini) che dal 2018 la allena stabilmente a Bologna. Nel 2017 ha conquistato il suo primo titolo tricolore assoluto realizzando nello stesso anno la migliore prestazione nazionale promesse (68.24). Per la prima volta nel 2019 ha superato i 70 metri con 70.30 e poi ha vinto il bronzo agli europei under 23 continuando i progressi nelle stagioni successive. Nel 2020 si è portata a 70.73 e nel 2021 è arrivata a 72.31 oltre che in finale alle Olimpiadi. Ha migliorato il record italiano nel 2022 dopo diciassette anni per quattro volte in tre gare fino a 75.77 ed è stata quarta ai Mondiali prima del bronzo agli Europei di Monaco di Baviera".
Luca Sito fa tutto quello che può nella finale dei 400 metri, lottando sino agli ultimi metri con estremo coraggio, ma si imballa leggermente negli ultimi 20 metri e chiude in quinta posizione con il tempo di 45"04, ricordando come il ventunenne atleta abbia corso nello spazio di 4 giorni quattro volte il giro di pista, considerate pure le batterie e le semifinali della prova individuale, a ritmi notevolissimi poco sopra o poco sotto i 45 netti.
Nella gara la vittoria va al belga Alexander Doom che fa un eccellente 44"15, davanti al britannico Charles Dobson con 44"38 di proprio personale, e all'olandese Liemarvin Bonevacia, terzo con 44"88.
LE DICHIARAZIONI DI SITO
"Gambe a pezzi, fatico a salire le scale. Forse sono passato un po’ forte, ma grazie al tifo sono arrivato fino in fondo. È un quinto posto che porterò con onore nella memoria. Era difficile dopo quattro 400 in quattro giorni correre forte, sono soddisfatto. Vedo molto bene la 4x400 maschile, puntiamo in alto. Questa per me è una grandissima stagione, grazie a tutto il mio team perché il record e la finale sono frutto di un lavoro di squadra”.
© Grana/Fidal
Nella finale del salto con l'asta donne, sesto e settimo posto per le due italiane Elisa Molinarolo e Roberta Bruni, che si fermano a 4,58 con la prima che chiude in classifica davanti alla connazionale per un numero inferiore di errori, mentre il titolo va alla svizzera Angelica Moser che salta 4,78 davanti all’argento della greca Katerina Stefanidi e al bronzo della britannica Molly Caudery, entrambe a 4,73.
Nella finale dei 3000 siepi maschli, l'azzurro Osama Zoghlami tenta l'azzardo della fuga lasciando nettamente dietro gli avversari sino all'ultimo giro, dove poi viene ripreso e chiude in ottava posizione con 8'21"09, nella gara vinta dal francese Alexis Miellet in 8'14"01, mentre l'altro italiano Yassin Bouih è quattordicesimo in 8'27"29.
Nelle semifinali dei 200 donne, vengono eliminate sia Dalia Kaddari quinta nella sua gara con 22"98 che Irene Siragusa sesta in un'altra con 23"17.