Italia, tocca a te: Scamacca guida l'assalto all'Albania
Alle 21 l'esordio degli azzurri: Spalletti deve difendere il titolo vinto tre anni fa
Sono passati tre anni ma sembra un secolo, perché nel frattempo è cambiato tutto o quasi e di quel gruppo favoloso che riportò la coppa in Italia non c'è quasi più traccia. Il nostro Europeo comincia questa sera, dentro un girone che fa paura - anche se si qualificano le prime due e molte tra le terze - e contro un'Albania che non è banale affatto, zeppa com'è di giocatori del nostro campionato, da Djimsiti ad Asllani, passando per Hysaj o Bajrami, tutta gente che conosciamo benissimo e che conosce benissimo noi. Spalletti però può già soltanto vincere, perché l'Albania, comunque vada, è l'avversaria più abbordabile del nostro gruppo e non prendersi i tre punti complicherebbe molto il cammino degli azzurri in Germania dove arriviamo, è bene non dimenticarlo, da campioni in carica e con la necessità di difendere il titolo vinto contro l'Inghilterra.
Con il recupero di Barella in mezzo, ovviamente importantissimo, la formazione è fatta: Donnarumma in porta, difesa a quattro con Di Lorenzo e Dimarco sulle fasce e l'inedita coppia Bastoni-Calafiori in mezzo, Barella e Jorginho in mezzo al campo e un interessante trequarti con Chiesa, Frattesi e Pellegrini a supportare Scamacca.
Inutile dire che dal centravanti dell'Atalanta ci si aspetta molto. Magari, anche se le caratteristiche sono evidentemente diverse, che venga fuori il Paolo Rossi di turno, quel giocatore baciato dal Signore proprio nel mezzo di una competizione così importante. Tre anni fa, come nell'ultimo Mondiale vinto, l'Italia si appoggiò a un gruppo granitico. Questa volta, forse, saranno più importanti le giocate dei singoli. Di Scamacca appunto, ma anche di Chiesa o Pellegrini, di Frattesi o Barella, tutta gente di corsa e qualità.
L'Albania, dal canto suo, si affida a Broja, centravanti senza dubbio di talento ma reduce da un paio di stagioni negative dopo l'infortunio al ginocchio. E' una squadra solida e dinamica, non eccessivamente qualitativa, ma quadrata. Insomma, bisognerà non prenderla sotto gamba. Il nostro cammino comincia oggi e subito dopo aver visto all'opera Spagna e Croazia (in campo alle 18), le nostre avversarie più dure. Bisogna soltanto vincere. Nessun'altra possibilità. Avanti, dipende solo da noi.