Takeoff, decollo! La spedizione femminile K2-70, organizzata dal Club Alpino Italiano per celebrare il 70esimo anniversario della prima salita assoluta sulla seconda montagna più alta della Terra (il K2 appunto) ha lasciato l'Italia nel pomeriggio di domenica 16 giugno dall'Aeroporto Internazionale di Milano Malpensa con destinazione Islamabad, la capitale del Pakistan. Le alpiniste italiane sono state scortate dalla Polizia di Stato. La spedizione celebrativa è come detto organizzata dal CAI per rievocare la storica impresa realizzata il 31 luglio 1954 da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli con il fondamentale contributo di Walter Bonatti.
Le otto alpiniste che compongono la spedizione sono reduci da un’intensa primavera dedicata alla preparazione per la spedizione che ha per obiettivo gli 8611 metri della seconda montagna del pianeta. Si tratte delle quattro italiane Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini e delle quattro pakistane Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim. Oltre alle alpiniste prendono parte alla spedizione la dottoressa Lorenza Pratali (in qualità di medico) e Agostino Da Polenza con il ruolo di coordinatore. Senza dimenticare il cuoco Zulfiqar e quattro portatori d’alta quota: Ali Durani, Muhammad Nazir, Ghulam Abbas e Ali Norani. Al campo base sarà inoltre presente Francesca Da Polenza, alla quale è stato affidato il compito di gestire la comunicazione dal campo base.
IL PROGRAMMA DELLA SPEDIZIONE
Il campo base del K2 (5000 metri) è stato raggiunto i giorni scorsi da alcuni membri del CNKP (Central Karakorum National Park) che collaborano con EvK2CNR e dai portatori dell’agenzia pakistana a cui è stata affidata la logistica per allestire il campo in previsione dell’arrivo della spedizione.
Dopo l'incontro con l’ambasciatrice italiana in Pakistan Marilina Armellin, le quattro alpiniste italiane(insieme a Pratali e Da Polenza) si trasferiranno a Skardu per riunirsi con le compagne pakistane e iniziare le attività di predisposizione dei carichi, alle quali a seguiranno una serie di incontri istituzionali prima della partenza per il campo base.
Giovedì 20 giugno la spedizione si trasferirà ai tremila metri di quota di Askole, ultimo villaggio prima del Ghiacciaio del Baltoro, punto di partenza del trekking che avrà inizio il giorno e che nel giro di una settimana permetterà al gruppo di raggiungere il campo base del K2. Nei giorni subito successivi, inizieranno le attività sulla montagna con l’allestimento delle corde fisse e dei campi lungo la via dello Sperone degli Abruzzi. Un momento importante anche per la fase di acclimatazione che prevede - idealmente - di trascorrere almeno un paio di notti al di sopra dei settemila metri di quota e qualche notte a campo 2 (6650 metri slm). Il programma attuale prevede la possibilità di affrontare un primo tentativo di vetta (Summit Push) a partire da sabato 20 luglio, naturalmente in base all'evoluzione generale della spedizione e in particolare alle condizioni meteo. Sarà il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare a supportare la spedizione con previsioni giornaliere e settimanali.
Il tentativo di vetta prevede nell'ordine:
DAY 1 - Partenza dal campo base con obiettivo il raggiungimento di campo 2
DAY 2 - Salita fino a campo 4 (7700 m)
DAY 3 - Vetta e rientro a campo 4
DAY 4 - Discesa a campo base.
Nel caso in cui il primo tentativo non dovesse portare al risultato sperato, ne verrà programmato un secondo entro i primi giorni del mese di agosto.
Aggiungiamo che - proprio in base all'evoluzione della stagione di scalate premonsoniche e adattandosi alle condizioni del momento - esiste la possibilità di aggregare una o più delle "nostre" ad altre spedizioni che saranno presenti sulla montagna.
All'indomani della conferenza stampa di lancio della spedizione di metà marzo a Milano e dopo le visite mediche presso il centro Eurac di Bolzano, Anna Torretta, Federica Mingolla e Silvia Loreggian sono tornate alla loro quotidiana attività di Guide Alpine, in particolare legata nei mesi primaverili allo scialpinismo. Unitamente all’attività lavorativa - di per sé allenante - le ragazze hanno dato grande spazio alla preparazione.
Anna Torretta si è dedicata alla montagna, approfittando di ogni giorno possibile per stare in quota con gli sci o con i ramponi. Nelle ultime settimane tempi ha aggiunto ai suoi allenamenti la palestra e ha iniziato a farsi seguire da un nutrizionista.
"Memore dell’esperienza vissuta sul Cho Oyu nel 2010, ho deciso di rivolgermi a un professionista, così da non rientrare completamente consumata. La mia dieta di base non è cambiata, ma sono aumentate le razioni. La colazione, per esempio, è decisamente più abbondante. Prima mangiavo un paio di fettine di pane con il miele e una tazza di caffè. Adesso ci sono cornflakes, burro di arachidi, crema di pistacchio. E poi tanto cardio e tanti giorni spesi in quota, quando il meteo lo ha permesso...".
Meticolosa e precisa, Silvia Loreggian ha strutturato la sua settimana con un calendario di allenamenti che va dal lunedì al sabato, con la domenica per riposare.
"Voglio farmi trovare preparata. Così ho creato un programma di allenamento nel quale alterno palestra per rafforzare le gambe, ripetute in salita con lo zaino carico, uscite lunghe in montagna e corsa, per almeno un’ora. L'allenamento è proseguito anche nelle ore notturne. Mi sono infatti procurata una tenda ipossica, così da dormire in condizioni riprodotte di carenza di ossigeno, salendo ogni notte un dislivello di 500 metri rispetto a quella precedente e monitorando i parametri.
Federica Mingolla ha messo la montagna al centro della sua preparazione personale. Recentemente ha salito il Gran Paradiso in giornata insieme proprio alla collega e compagna di spedizione Loreggian.
"Ho diminuito l’arrampicata, per dedicarmi maggiormente alla corsa e all’attività aerobica".
Cristina Piolini ha invece deciso di spostarsi in Nepal, per mettersi alla prova su montagne di seimila metri, portandosi così avanti con la importantissima fase di acclimatazione.
"Sono partita a metà aprile e sono rientrata da poche settimane. Dopo aver raggiunto la regione dell’Everest, nel giro di una manciata di giorni ho salito il Mera Peak (6476 metri) e il Lobuche Peak (6119 metri). Avrei dovuto concludere questa bella esperienza sull’Island Peak, ma il meteo non mi ha assistita".
Preparazione in patria anche per l'altra metà del gruppo. Le quattro alpiniste pakistane Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim Samina Baug (quest'ultima unica componente del gruppo già in vetta al K2 e prima donna del suo Paese a farlo), hanno svolto una formazione tecnica con le Guide Alpine italiane Maurizio Gallo e Michele Cucchi a Rattu, piccolo villaggio nell’area del Gilgit-Baltistan, in attesa della riunione con le colleghe italiane e con il personale di supporto, per entrare nel vivo della spedizione alle porte dell'estate.